No, la Bonino non va bene. Non perché estranea alla fede, non perché si è occupata di aborto, ma perché non sembra incline a lasciarsi distrarre dai conti e dalla missione della sanità, che in Italia è pubblica. Lo sa anche Libero. Quando scatena la campagna sul legame diabolico tra Bonino e l’aborto, non sta parlando di morale cristiana. Sta dicendo: “Signori e monsignori, attenti al volume di affari”.
Hanno capito in fretta. Il pericolo non è la Bonino che viene avanti con la tenebrosa sinistra e forse il diavolo. Il pericolo è la Bonino stessa, che ha la sgradevole abitudine di leggere bilanci e contratti ad alta voce. E – con il suo ostinato laicismo – non solo ferisce le migliori tradizioni di fede dei credenti, ma scoperchia i benevoli spostamenti dall’interesse pubblico a quello privato(religioso e laico). E coltiva l’arcaica mania che i soldi pubblici debbano servire a fini pubblici, perciò ai cittadini, se possibile senza sprechi. Un pericolo non da poco.
Furio Colombo sul Fatto (di ieri).