Israele ce l’ha il diritto di esistere; soprattutto i suoi cittadini di vivere in pace. Su questo non si discute e non si scherza. Anche se col senno del poi: l’idea di metterlo lì – insomma. Ma non è un riconoscimento postumo da parte della turbata comunità internazionale alle vittime delle persecuzioni naziste (e non dimenticarsi, fasciste). Assolutamente.
Certo che uno Stato che nasce su premesse religiose un po’ rigide, basi intellettuali e teorie politiche un po’ diciamo esclusiviste, mezzi e sostegni economici militari un po’ infiniti, se non bulleggia i vicini è proprio per intima rara temperanza. Non ho letto le cose giuste non so niente non voglio offendere. Ma forse nonostante tutto è qualcuna delle premesse, che non va.