31.8.09

C'era una volta nella terra di moolto moooolto vicino

Dopo che si era appreso che un certo politico si avvaleva di una categoria professionale molto vituperata ma pur sempre antica, e si circondava di una serie di soggetti estranei alla professione in senso stretto ma non alieni da accentuata proclività all'attiguità fisica e metafisica con il sopradetto, certi ambienti che più di cardinali e vescovi si ricordavano le virtù cardinali prudenza, giustizia, fortezza e temperanza avevano iniziato a sentirsi come ci si sente al ristorante a un compleanno quando ti accorgi che il tuo vicino sta pisciando sotto il tavolo. E dopo poco avevano iniziato anche a farlo presente. All'inizio sobrio l'Avvenire della Cei del pio ma sempre allineato Bagnasco. Più pesantello il settimanale dei pretini paolini Famiglia Cristiana. Poi in progressione l'Avvenire impacciato e disgustato. Era il 12 agosto 2009. Ma già da due mesi qualcuno aveva confezionato due paginette: certificato del casellario giudiziale del direttore dell'Avvenire con un patteggiamento per molestie; e op-op-gadget-bollettino in parapoliziesco-burocratese sulla sua omosessualità e sulle attenzioni riservategli per questo della Polizia; nonché sul caso di molestie; il tutto era stato per tempo inviato in forma anonima a tutti i vescovi italiani; due mesi fa. E tre giorni fa (o mesi?) arriva (o parte?) anche nella Batcaverna del giornalismo italiano la bomba. Alla redazione del Giornale le creature delle tenebre che vi allignano prendon su le due paginette anonime, il riscontro, il velinone, e sparano il tutto in prima pagina a nove colonne come "nota informativa che accompagna e spiega il rinvio a giudizio del grande moralizzatore." Il Giornale di proprietà della famiglia Berlusconi, dove lavora l'(ex?) agente Farina detto fonte Betulla da Pio Pompa del berlusconistissimo Sismi di Pollari, che scheda(va) i cittadini raccogliendo materiale compromettente per poter in caso ricattare giornalisti o altri rompicoglioni; come il Sifar del golpista generale De Lorenzo e l'Ovra di Mussolini; comunqe; il Giornale mette tutto nero su bianco e ancora oggi tiene duro per difendere il Capo costi quel che costi. E sembrava che anche nella terra di molto mooolto vicino, proprio di là dal fiume, qualcosa si muovesse, ed era stata cancellata una cena tra il politico in questione e il cardinal Segretario di Stato aspirante ultimo vescovo della città eterna. Poi clamoroso rivolgimento di frittata, oggi, dal Corriere del prono sosia di Ferruccio; mentre si sente ancora in loop "attacco disgustoso" "attacco disgustoso" di Bagnasco, il direttore dell'Osservatore Romano, sua Eminenza Grigia l'emanazione diretta delle cime abissali delle verticalissime gerarchie vaticane intervistato fa: "E’ vero, sulle vicende private di Silvio Berlusconi non abbiamo scrit­to una riga. Ed è una scelta che riven­dico, perché ha ottime ragioni." Si smarca. E anzi "ribadisce che i rapporti tra l’Italia e la Santa Sede sono buoni." Cioè i papisti veri prima di cominciare a parlare di finanziamenti alle scuole e di ru486 accendono il turibolo della pace e offrono il direttore dell'Avvenire in olocausto. A un anonimo estensore di "velinoni" che ricordano inquietantemente la megaspia di Berlusconi, il leggendario cimicione.

Non c'è peggior osservatore di chi non vuole osservare

Dall'intervista del direttore dell'Osservatore Romano sul Corriere:
"E’ un dato che la linea dell’Osser­vatore Romano non sia stata la stessa del giornale dei vescovi, e taluni edi­toriali di Avvenire molto critici verso il governo abbiano destato sconcerto Oltretevere: «Non si è forse rivelato imprudente ed esagerato — si chiede Vian — paragonare il naufragio degli eritrei alla Shoah, come ha suggerito una editorialista del quotidiano catto­lico? Anche nel mondo ebraico, fer­ma restando la doverosa solidarietà di fronte a questa tragedia, sono sta­te sollevate riserve su questa utilizza­zione di fatto irrispettosa della Sho­ah. E come dare torto al ministro de­gli Esteri italiano quando ricorda che il suo governo è quello che ha soccor­so più immigrati, mentre altri – pen­so per esempio a quello spagnolo – proprio sugli immigrati usano di nor­ma una mano molto più dura? Mi sembra davvero un caso clamoroso, nei media, di due pesi e di due misu­re. [...] Ma i rapporti tra l’Italia e la Santa Sede, ribadisce Vian, «sono buoni. Berlusconi è stato il pri­mo a chiarire che non sarebbe anda­to a Viterbo per la prossima visita del Papa, quando ha capito che la sua pre­senza avrebbe causato strumentaliz­zazioni. L’incontro dell’Aquila è salta­to per non alimentare le polemiche, ma era stato previsto proprio per se­gnare simbolicamente un impegno comune, dello Stato e della Chiesa, per le popolazioni colpite dal terre­moto. Con la presenza del cardinale Bertone a rappresentare Benedetto XVI, che è anche primate d’Italia. No, nelle relazioni tra Repubblica Italiana e Santa Sede non cambia nulla».
Vian: rivendico di non aver scritto sulle vicende private del Cavaliere - Corriere della Sera

30.8.09

Yes we can

Premessa: fare una commedia degna è molto più difficile che fare un thriller guardabile o anche moderatamente appassionante; in Italia poi buttar fuori un film che non sia forzoso, falso, scontato, malfatto, noioso, irritante e finanziato dal Ministero è già fantascienza. Oggi però che fuori è una giornata orrenda, piove e stasera non posso vedere la motogp che devo andare a un concerto lasciamo perdere, cioè è in questi momenti tragici che gli afflati più profondi e benigni dell'umanità trapelano dall'involucro animale dell'individuo e si irradiano per il mondo migliorandolo e sconfiggendo i mali della società; quindi spezzo una lancia: per Ex di Fausto Brizzi. Anche se il finanziamento del Ministero (purtroppo) a quanto pare l'ha preso; anzi sai che quasi quasi mi gira il cazzo faccio una filippica sui soldi pubblici buttati nei film; eccheccazzo; no, se mai dopo che devo cercare i dati non c'ho voglia; niente, Ex è un film che a veder la locandina ti viene un po' male – ma però se incassi e interiorizzi questo fattore che è italiano con attori italiani e regia italiana (e musica italiana porco Giuda, Biagio Antonacci), poi non è male. Cioè viviamo in un paese alle corde, in coma economico sociale culturale profondo; ma ci sarebbe sempre qualcosa anche semplice da raccontare con delle cose che fan ridere (il romanesco per esempio) dei pezzi da mettere (magari non Biagio Antonacci e se scegli De André metti De André e non le cover di Battiato) e qualche attore che non sarà Ben Stiller nè Sean Penn, ma Silvio Orlando chi ce l'ha? Soldini che ha fatto Giorni e Nuvole e Pane e Tulipani, Ganz, ce li abbiamo ancora noi. Si potrebbero fare grandi cose, si può. Anche se i prossimi dieci film italiani che vedrò saranno un disordinato mosaico di banalità, situazioni tipizzate del cinema americano di trent'anni fa, dialoghi improbabili, emotività fuori luogo e avvenimenti semplicemente inspiegabili e gratuiti. Lo so.

Il Giornale segue teofog nelle battaglie che contano

Questo blog come si dice inizia ad avere una certa presa un certo impatto sulla vita pubblica del paese ed era naturale; ma chi poteva sognare che il nostro quotidiano preferito nello sbugiardare certi dietrologi da due palanche e le loro meschine illazioni sulla provenienza delle notizie pubblicate nei giorni scorsi facesse propri i nostri dubbi sulle iniziative di membri della maggioranza parlamentare di cui è espressione il governo presieduto dal fratello del suo editore? Un sogno; comunque contro il cosiddetto diritto all'oblio Il Giornale è netto:
"Infatti, in un comunicato dell’Ordine dei giornalisti del 2007, a tutti accessibile in Internet, si legge testualmente che «la Corte di Cassazione e anche i Tribunali e le Corti d’Appello possono rilasciare copie integrali delle sentenze ai giornalisti senza oscurare il nome degli imputati. Lo aveva chiarito la relazione 5 luglio 2005 dell’Ufficio del Massimario della stessa Corte intervenendo a seguito di precise richieste da parte dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. La questione era nata a seguito dell’istanza di un imputato per reati sessuali che, appellandosi all’articolo 52 del Dlgs n. 196 del 2003, aveva sollecitato che il proprio nome pubblicato sulla sentenza fosse «sbianchettato».
Han messo su anche la foto della sentenza su Boffo; ok, su quella nessuno ha avuto dubbi va bene, si può dire si deve dire si può pubblicare si deve pubblicare; ma l'informativa?

Dimmi le tue informative e ti dirò chi sei

In tutto l'ambaradan che tutti i giorni smotta e sfracella le residue speranze di Nostro Signore di Hardcore di uscire di scena con dignità si rischiano di perdere di vista delle cose come dire, non trascurabili. Una è un passaggio della cosiddetta informativa citata dal nuovo roboante Giornale di Feltri e già rivelatasi di provenienza quantomeno dubbia come si diceva sotto. Il passaggio è: "Il Boffo - si legge nell'informativa - è [...] noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relazione."
La polizia attenziona gli omosessuali??
Maroni dice di no.
Sarà.

farina del sacco di betulla

È un lavoro sporco ma qualcuno lo dovrà pur fare. E allora perché non lo spione pollarista pomparo favoreggiatore Renato Farina al Sismi detto Betulla, oggi ancora e sempre alla corte dell'Oscuro Signore di Mordor de Sura e de Sota (ma se l'han radiato?). Però ce l'hai lì; un professionista. Sarebbe peccato non usare il nouau:
"il potere che ci governa raccoglie dalla burocrazia della sicurezza dossier velenosi che possano alimentare campagne di denigrazione degli avversari politici. [...] Lo sappiamo, con la fine dell'estate Berlusconi decide di cambiare passo: dal muto imbarazzo all'aggressione brutale di chi dissente. Chiede o fa chiedere (o spontaneamente gli vengono offerte da burocrati genuflessi e ambiziosissimi) "notizie riservate" che, manipolate con perizia, arrangiate e distorte per l'occasione, possono distruggere la reputazione dei non-conformi e intimidire di riflesso i poteri - in questo caso, la gerarchia della Chiesa - con cui Berlusconi deve fare i conti. [...] Quei dossier taroccati diventano così l'arma di una bastonatura brutale che deve eliminare gli scomodi, spaventare chi dissente, "educare" i perplessi. A chi altro toccherà dopo Dino Boffo? Quanti sono i dossier che il potere che ci governa ha ordinato di raccogliere? E contro chi? E, concluso il lavoro sporco con i giornalisti che hanno rispetto di se stessi, a chi altro toccherà nel mondo della politica, dell'impresa, della cultura, della società?"
Su Boffo una velina che non viene dal Tribunale - Politica - Repubblica.it

29.8.09

radio rock

Poster I Love Radio Rock
che i love radio rock nel mondo civilizzato si chiami the boat that rocked credo non stupisca nessuno; permane fitto il mistero sulla natura la statura professionale e morale e i veri intenti di quelli che danno i titoli ai film italiani. ma se è per buttare in mezzo la parola amore o le combinazioni lasciare/sposare o baciare/sognare e tutti i loro derivati anche per come si dice per pellicole forti se non truculente, io lo capisco; posso giustificare qualsiasi giullarismo lessicale e funambolismo sintattico se è il caso. ma qui; c'hai la nave; c'hai rock. non puoi usarlo da verbo - pazienza. butta lì qualcosa che va bene. fai la nave del rock. rock sui mari. i pirati del rock. quando sul rock spirava garrula una salsa brezza e frangevansi algidi flutti. se vuoi onde radio. ma i love radio rock?
comunque dopo lunga e penosa incubazione ce l'abbiamo fatta; a tratti epico. per forza; c'è lui.
beh, e lui.

il signore dei manganelli

Clicca per aprire il PDF
ci sono momenti anche nella vita del sicario più incallito che tutto sembra perduto. non resta che pregare; via negri minata; il detonatore in mano a un uomo pronto a tutto; ma non a andarsene solo. nessun miracolo d'efferatezza poteva più placare la sua sete di vendetta la sua tremenda cosmica ira veterotestamentaria. la fine; di tutto e tutti. ma poi. è arrivato; lui. con passo malghese; ha attraversato la redazione. e con quattro fonemi gutturali aspirati ha parlato. non è più aria da educande e ermafroditi. il mastino bergamasco è tornato.

27.8.09

report(ers) avec frontieres

"... la Rai tace, neanche un comunicato. i rumors, tipici di questi periodi caldi che ne preannunciano altri più caldi ancora, dicono che sia stato un input della direzione generale a fermare la notizia di agenzia che annunciava l'archiviazione. [l'archiviazione dell'esposto all'agcom del ministro treconti contro una puntata di report, finito in niente - ndr] la stessa direzione generale che, ora, vorrebbe togliere la tutela legale a report (ma anche ad "annozero" di santoro). il programma di inchieste, ormai storico, sempre scomodo, partì tanti anni fa in seconda serata; poi approdò alla prima letteralmente a furor di popolo. di argomenti tosti, la trasmissione ne ha toccati tanti, e svariate sono state le cause scaturite dalle denunce di malefatte pubbliche e private: ebbene, report non ne ha mai persa una. magari gli spettatori hanno talvolta perso il sonno, o almeno la tranquillità: ma un conto è l'inquietudine, un conto la legge. e gli argomenti presi in esame sono talmente delicati, che una compiuta mancanza di tutela legale rischierebbe di condizionare le inchieste."

da la stampa via dago.

e a volte è un bel casino

заря (zarja), in russo, significa sia alba che tramonto.
paolo nori

cercasi urgentemente documentario sull'impero televisivo di dario franceschini

la rai rifiuta di trasmettere il trailer di videocracy

Documento Rai: ecco perché niente spot per 'Videocracy'
Documento Rai: ecco perché niente spot per 'Videocracy'
Documento Rai: ecco perché niente spot per 'Videocracy'
Documento Rai: ecco perché niente spot per 'Videocracy'
più realisti del re
da repubblica

26.8.09

o decisamente razziste o niente


da repubblica.it

senza concorrenza seppe imporsi a tutta la cittadinanza

berlusconi non potrà ottenere per sé l'indulgenza plenaria come gli altri diecimila pellegrini - spiega l'arcidiocesi dell'aquila - lui dovrà pagare.

wtf

stralci da due articoli diversi di due giornali diversi sulla foto messa in giro dai maltesi del gommone con gli immigrati poi ripescati dalla gdf. il giornale:
In realtà nella foto, che appare sfocata, si vedono i cinque naufraghi sdraiati sul paiolato in legno del gommone. L’unica donna, che attualmente è ancora ricoverata nell’ospedale Cervello di Palermo a causa delle sue precarie condizioni di salute, è addirittura rannicchiata a poppa, accanto al motore fuori bordo. Il gommone non sembra poi così "immacolato" come sostenuto dai maltesi e la sua lunghezza (12 metri) è compatibile con la presenza di una ottantina di persone a bordo, come ha confermato anche la guardia di finanza sulla base dell’esperienza di numerosi altri sbarchi avvenuti con imbarcazioni di quelle dimensioni.
e la repubblica:
In realtà nella foto, leggermente sfocata, si vedono i cinque naufraghi sdraiati sul paiolato in legno del gommone; l'unica donna, tuttora ricoverata nell'ospedale Cervello di Palermo a causa delle sue precarie condizioni di salute, è rannicchiata a poppa, accanto al motore fuoribordo. Il gommone non sembra poi così "immacolato" come sostenuto dai maltesi e la sua lunghezza (12 metri ndr) è assolutamente compatibile con la presenza di un'ottantina di persone a bordo, come ha confermato anche la Guardia di Finanza sulla base dell'esperienza di numerosi altri sbarchi avvenuti con imbarcazioni di quelle dimensioni.

...

su quel gommone i clandestini non rimbalzavano, pregavano dio e dio gli regalava una delle morti più atroci che si possano immaginare, solo perché 78 di loro avevano avuto il torto di desiderare una vita migliore, lontano dalla miseria e da una violenza inaudita.
un posto dove appendere il cappello

25.8.09

piccolo breviario degli spostamenti estivi nel giornalismo italiano


spariglio estivo di carte nel giornalismo, allora a parte roberto berti che diventa direttore di gr parlamento e vice del gr tre. cusenza passa al mattino di napoli al posto di orfeo che va in rai al posto di mazza che dal tigidue passa a raiuno dove prima c'era del noce che è andato a raifiction al posto di saccà per le note traversie telefoniche [che per due soldi mio padre comprò], nella real casa mulè trasloca a panorama per liberare belpietro che va a libero già diretto da feltri mentre feltri fa il salto (anche qualitativo) a il giornale, prima di mario giordano ex lucignolo ex studioaperto, che ora torna a studioaperto e si divide tra la direzione del teletabloid e gli allenamenti per gli ottocento piani.

(idea di gianni-uomodesperienza-orsobuono-bangabanga)

notizie che non leggerete mai nella stampa lottizzata e partitocratica

han cavato su l'edicola di attilio.

23.8.09

pronto, c'è montesquieu?

"indignato anche il sindaco gianni alemanno: [...] chiedo con forza che il magistrato inquirente adotti immediatamente il provvedimento di restrizione in carcere di questo delinquente."
infastidito da effusioni accoltella due gay - repubblica.it.
un sindaco ex parlamentare membro di un partito con non insignificante presenza nell'assemblea legislativa chiede con forza alla stampa che un magistrato applichi in maniera abnorme una legge, in una maniera che d'altra parte sarebbe quasi immediatamente sovvertita dal rituale ricorso grazie all'ipergarantista supercircospetta legislazione, sviluppata negli anni anche a beneficio di ladri e malfattori eletti o nominati, amici e sponsor, parenti e portaborse, invece di chiedere con o senza forza veda lui ai suoi colleghi legislatori di scrivere altre norme - soprattutto procedure?

questa è arte

"mentre infuria la balneazione nell’ultimo scorcio di agosto, i cittadini che leggono i giornali hanno la sensazione di vivere in un paese spensierato. i titoli più «gettonati» e gli argomenti dibattuti con maggiore passionalità continuano (da mesi) a riguardare la sfera sessuale e i suoi innumerevoli satelliti. [...] la completezza d’informazione di buona memoria è stata sostituita dalla completa infondatezza dell’informazione. è il giornalismo moderno, progressista. [...] la crisi globale si allontana? anche da noi si è iniziata la ripresa? massì, cosa volete che siano questi dettagli in confronto al gossip. [...] da notare che oltreconfine si segnala una notizia da far accapponare la pelle. in iran - spiega fiamma nirenstein che di politica mediorientale si intende - il nuovo ministro della difesa è un pluriomicida di rinomanza mondiale. [...] evidentemente è meno pericoloso un ministro assassino che un premier sensibile alle gonnelle."
il ministro assassino - ilgiornale.it,
23-08-2009

sua emittenza colpisce ancora

"la fase è nuova. non nella sostanza, che è ben nota. ma nella potenza. nella forma. nella avidità esibita nelle minacce persino al Tg3. da viale mazzini a cologno monzese, dal laghetto di segrate (mondadori) a via negri (sede del 'giornale'), a via asiago (storico indirizzo della radio pubblica) sull'impero dell'informazione nell'orbita berlusconiana non dovrà tramontare mai il sole. tanto, united colors of berlusconi, lato media, gran parte del dado è tratto e con le nuove province di tg, gr e delle direzioni della carta stampata, la marcia trionfale del cavaliere va avanti alla grande. lui, d'altra parte, non ha tempo da perdere.
l'autunno è alle porte. e il patriarca avrà bisogno di una primavera nei media. lo aspettano mesi duri. il lodo alfano. le trame degli alleati. le questione etiche, eretiche, erotiche. le elezioni amministrative del 2010. e sullo sfondo, la battaglia delle battaglie, il sogno dei sogni, il colle dei colli. impossibile affrontare tutto questo senza una gioiosa macchina da guerra mediatica in cui seggiole e poltrone non siano state approvate, se non scelte, da lui in persona. così ha voluto. così è stato."
silvio all news | l'espresso (da leggere tutto)

22.8.09

l'aforisma del giorno

una rubrica cui non riuscirò mai a star dietro, un omaggio a un genio dall'agghiacciante accento scozzese:
"berlusconi is like the sort of guy who if you told him go fuck himself he'd give a try"

p.s. prego intervenire specialisti e virtuosi del periodo ipotetico che a me mi sembra di sentir così ma qualcosa non mi suona.

...

"se pensiamo che la striscia di mare tra lampedusa e la libia è totalmente vigilata, giorno e notte, anche con le motovedette donate dall'italia alla libia - nota christopher hein, direttore del consiglio italiano per i rifugiati - ci chiediamo come sia possibile che un gommone di dodici metri possa stare lì per ventitre giorni senza che nessuno se ne sia reso conto. vuol dire che e' stato abbandonato al suo destino. ciò - aggiunge - richiede un'investigazione, anche perche' risulta che i maltesi avrebbero avvertito le autorità italiane."
via: cornerlist, emmanuel negro, hneeta, anthrolology.

21.8.09

tu tu e tu, di qua. voi due, di là!

http://www.testimonianzedailager.rai.it/upload/2%5C159%5Cselezione.jpg
pensare che se non fosse stato deciso quello che si è dovuto decidere l'italia sarebbe scivolata nel caos: la fine della civiltà in un affastellarsi di camicie stropicciate e vecchi abbandonati. ma allora lo sapevano anche Loro - le eminenze grige; hanno deciso; riconoscono che ci sono parti della società confinate nell'ombra, parti vitali. però fa niente.
tu, di qua.
tu e tu, di là.

nota di costume

al mare declina il boxer travolto da un prepotente ritorno della mutanda.

3.8.09

phon o logica



come fa uno dell'ordine dei giornalisti, andare in televisione alle unazerozero, su raidue, a parlare del ministro israeliano e delle sue menate, e lo chiama tale e quale, lieberman? /'li:εberman/??? ma di dove cazzo dev'essere originario - mariagrazia - questo ministro per chiamarsi lieeberman, col dittongo? perché se era inglese o americano o anglofono era liberman se era tedesco liberman se era russo liberman se era francese, cambiava l'accento, ma non la i di liberman, /'li:berman/, liiiberman cazzo!
dai.
tuo,
tf.

1.8.09

la barzelletta del partito del sud che sembra che nasce (in sicilia) e poi invece non nasce più (sembra)

io non l'ho capita. però è vecchia. (v.p. 1441 segg)

intorno a un articolo su un ex commissario alla giustizia oggi ai rifiuti avvocato dei camorristi (e aggiungo degli imputati di strage)

e intorno al suo autore

senza scherzi, questo qui ha la mia età. lo stile può piacere o non piacere e si può avere le idee che si vogliono ma uno che si fa rovinare così la vita, da quando io ero ancora lì che dovevo fare russo due farsi letteralmente portare via la vita per esserci e per dire e scrivere delle cose che hanno sempre così tanto semplicemente un gran senso (sempre): chapeau.

le cose che ogni diciassette anni salti su e dici: ah, caspita - sì m'avevan detto anche questo

nel 1992 per tre volte (prima che il gallo canti) il generale mario mori cercò di far incontrare 'privatamente' don vito (corleone?) con violante, presidente della commissione parlamentare antimafia (!?). e per tre volte violante rinnegò l'invito. nell'ultimo faccia a faccia con l'ufficiale dei carabinieri violante chiese: 'l'autorità giudiziaria è stata informata di questa disponibilità del ciancimino a parlare?', la risposta di mori fu: si tratta di una cosa politica... di una questione politica. (?)
(da repubblica)

l'ho già scritto che d'estate si leggono cose da non credere per la media annuale?