17.1.10

Binexit strategy

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“Lascerò il Pd se la leader radicale dovesse vincere le elezioni”. Tratteniamo per un momento lo stupore (la frase è insensata dal punto di vista logico, assurda dal punto di vista politico, sconveniente quanto a minima lealtà al proprio club di appartenenza). E cerchiamo di capire il senso del fenomeno a cui stiamo assistendo. Senza alcun giudizio su persona e valori della Bonino candidata, senza alcuna conoscenza del programma (che non è ancora stato presentato e discusso e che – comunque – non riguarda gli angeli e gli arcangeli, ma la regione Lazio), la deputata cattolica eletta nelle liste Pd dichiara che resterà fedele al suo partito solo in caso di sconfitta. Invece, se Emma Bonino – in questo momento la principale candidata Pd delle elezioni di marzo – vincerà le elezioni, umilierà il potente schieramento avversario, conquisterà la regione Lazio (un fatto che si presta a diventare subito notizia internazionale, come vincere la California o New York negli Usa) – se restituirà fiducia e speranza a tutto il centrosinistra, la deputata Pd Binetti sarà costretta ad andarsene. Lealmente, spiega a fine intervista che, per evitare un simile evento, da subito farà campagna contro la Bonino, dunque contro il Pd e la concreta possibilità di vittoria del suo partito che adesso, nel Lazio, potrebbe tornare in vita, dopo – e nonostante – il triste caso Marrazzo.

Furio Colombo sul Fatto.