27.4.13

Na-po-li-tano-non-ti-vo-glia-mo

Qualche storico libero, casomai esistesse, potrebbe poi far sommessamente notare al capo dello Stato che qualcosa non quadra anche nella sua libera ricostruzione della Resistenza. Che, a suo dire, deve insegnarci a mantenere “coraggio, fermezza e senso dell’unità” anche nella fase politica attuale. Un’altra giusti(misti)ficazione delle larghe intese. Ma, se la Resistenza avesse badato alle larghe intese, non avrebbe visto contrapposti, e l’un contro l’altro armati, gli italiani che avevano scelto il fascismo e l’alleanza con i nazisti nella Repubblica Sociale e gli italiani che avevano scelto la democrazia e la libertà. Se è vero che la Repubblica Italiana è nata dalla Resistenza e che la Costituzione è nata contro il fascismo, di quale “unità” vanno cianciando lorsignori? In questi vent’anni, dalla Bicamerale in poi, ci sono politici (soprattutto di centrodestra, ma anche di centrosinistra) che hanno calpestato – con leggi incostituzionali, controriforme della Costituzione, comportamenti e atteggiamenti incostituzionali – i principi fondamentali della Carta: lavoro, pace, giustizia, legalità, libertà di informazione e di espressione, diritti delle minoranze, beni comuni, unità nazionale, divisione dei poteri. Sono gli stessi che ora si apprestano a rimettere le zampe sul governo e sulla Costituzione. Oggi il peggior modo di rispettare la storia e la memoria è proprio quello di dimenticare chi sono Berlusconi e i suoi complici, cos’hanno fatto e cosa vogliono ancora fare.  
da La storia siamo loro, M. Travaglio, FQ, p. 1.

26.4.13

Semidelirio "di fatto"

È da un po' che sento una voce di alcuni cosiddetti intellettuali che, siccome i partiti sono screditati presso il corpo elettorale - e questo contribuisce allo stallo in cui si dibattono oggi il Presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio dei Ministri incaricato - cosa che anche se si tornasse a breve a votare, sarebbe un problema grosso perché gli italiani schifati molto probabilmente piuttosto di votare le stesse facce degli stessi partiti starebbero a casa, allora bisogna passare ad una forma di Repubblica semipresidenziale.

Che tanto già una forma di governo semipresidenziale "di fatto" ce l'abbiamo.

Quindi piuttosto di riformare i partiti e attuare l'articolo 49 della Costituzione come si aspetta con impazienza da qualche decennio, si cambia forma di governo.

21.4.13

Funeral Party - M. Travaglio

La scena supera la più allucinata fantasia dei maestri dell’horror, roba da far impallidire Stephen King e Dario Argento. Il cadavere putrefatto e maleodorante di un sistema marcio e schiacciato dal peso di cricche e mafie, tangenti e ricatti, si barrica nel sarcofago inchiodando il coperchio dall’interno per non far uscire la puzza e i vermi. Tenta la mission impossible di ricomporre la decomposizione. E sceglie un becchino a sua immagine e somiglianza: un presidente coetaneo di Mugabe, voltagabbana (fino all’altroieri giurava che mai si sarebbe ricandidato) e potenzialmente ricattabile (le telefonate con Mancino, anche quando verranno distrutte, saranno comunque note a poliziotti, magistrati, tecnici e soprattutto a Mancino), che da sempre lavora per l’inciucio (prima con Craxi, poi con B.) e finalmente l’ha ottenuto. E con una votazione dal sapore vagamente mafioso (ogni scheda rigorosamente segnata e firmata, nella miglior tradizione corleonese). Pur di non mandare al Quirinale un uomo onesto, progressista, libero, non ricattabile e non controllabile, il Pd che giurava agli elettori “mai al governo con B.” va al governo con B., ufficializzando l’inciucio che dura sottobanco da vent’anni.

The King is back (e c'è il perché)

QUIRINALE

Un Presidente lo abbiamo ma non è quello che serviva

di Bruno Tinti

Un Presidente della Repubblica ce l’abbiamo. Ma non è quello che ci serviva. Per tante ragioni. Prima di tutto perché non è stato un buon Presidente nel settennato appena trascorso. I suoi estimatori dimenticano (con una faccia di tolla invereconda) che Napolitano ha promulgato tutte le leggi vergogna che B. si era costruito per sfuggire alla galera (non solo i vari lodi sull'immunita, ma anche il legittimo impedimento). Ha firmato anche, senza battere ciglio, la legge sullo scudo fiscale e una legge sulla corruzione che non vale la carta (anche poca) su cui è stata scritta.     

20.4.13

Ho sentito cose

Ho sentito un dirigente del Partito Democratico dire (serio) che secondo lui Grillo non è in grado di offrire soluzioni al Paese.

7.4.13

Sette anni, e sentirli

Marco Travaglio, FQ, p. 1


 

Si avvicina il giorno dell’inventario dei danni fatti in questi sette anni da Giorgio Napolitano. Dalle firme apposte alla velocità della luce sulla peggiori leggi vergogna di B., in gran parte incostituzionali, ai continui moniti a ogni indagine giudiziaria che coinvolgesse il potere (Unipol-Antonveneta, Potenza, Why Not, Salerno-Catanzaro, Rai-Mediaset, lady Mastella, Rifiutopoli a Napoli, Ruby, trattativa Stato-mafia) contro il presunto “scontro fra politica e magistratura” che mettevano sullo stesso piano i politici aggressori e i pm aggrediti. Dalla riabilitazione di Craxi agli attacchi a Grillo proprio alla vigilia di tornate elettorali. Dal progressivo ampliamento dei poteri e delle prerogative presidenziali, ben oltre i limiti della Costituzione, fino alla pretesa da monarca assoluto di non essere ascoltato neppure quando parla con un inquisito intercettato. Dalle interferenze nell’indagine palermitana sulla trattativa per conto di Mancino al recente, incredibile diktat ai magistrati (che han subito obbedito senza fiatare) di sospendere i processi a B. per marzo-aprile in nome di inesistenti impedimenti politico-istituzionali.     

3.4.13

La Leonessa e il Colosso


"Era fascista" è il nome ufficiale della figura umana scolpita da Arturo Dazzi nel 1932 per questo anche nota  come il "Colosso del Dazzi", o volgarmente "il Bigio", collocata al tempo in Piazza della Vittoria, a Brescia, - a mio modo di vedere, un'opera abbastanza brutta.

Rimossa all'indomani della guerra proprio in quanto fascista (e sfido a eccepire), secondo un progetto del Comune la statua marmorea dovrebbe tornare, opportunamente restaurata, a far bella mostra di sé (nei limiti del possibile) nella piazza del centro cittadino.

Scontate le polemiche con manifestazioni gruppi facebook flash mob anche, gli alpini dell'ANPI in flash mob solo noi li abbiamo, in segno di protesta e opposizione ad oltranza contro la restaurazione del simbolo della buia epoca mussoliniana, il bieco revisionismo, i rigurgiti fascisti.Va bene.

Ma, sommessamente: l'avete vista la piazza?

È fascista.

Non è una vaga suggestione estetica.

Proprio fascista fascista.

Quindi. Avrei preferito che ai tempi di Mussolini non fosse abbattuto il cuore della città vecchia per fare posto a Piazza della Vittoria? Sì.
Avrei preferito che il comune a maggioranza PdL prendesse i soldi spesi per restaurare e reinstallare il Bigio e li spendesse diversamente? Sì
Sarebbe meglio una targa commemorativa dei caduti del '45 piuttosto che il Bigio? Molto probabilmente sì.

Ma dopo che i soldi son stati spesi, quando sarà tutto pronto, magari non il 25 aprile, sinceramente, solo l'argomento che il Bigio è un simbolo dell'era fascista mi sembra, dato anche come si chiama di nome, un po' debole. Anzi proprio per questo verrebbe da dire: quale migliore collocazione potrebbe avere allore di una piazza fascista?