17.1.10

Italia in pillole (o in protesi ortopediche)

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Prima pensavo che per fare qualcosa in Italia era impossibile. Che l’unica era emigrare andare in cerca di fortuna con la valigia di cartone.

Infatti Raffaello Follieri, l’ex della Hathaway, oltreoceano, che carriera; da Foggia a New York. Millantando agganci importanti a Roma (chi non ci credeva il suo amico Andrea Sodano, nipote del Cardinale Segretario di Stato Angelo, li portava a Roma nei sacri palazzi). Loft da 37 mila dollari al mese sulla 5th Avenue. Clinton. La Hathaway. Anne Hathaway casso!!

Poi è arrivato il Gianpi. O il Giampi, bo. Tanto non è un nome, il Gianpi, non è un uomo, né una storia; il Gianpi è un luogo dell’anima. La materia di cui sono fatti i sogni.

Il Gianpi vendeva le protesi ortopediche e chirurgiche. Era amico con il politico regionale Salvatore Greco detto Tato. Con il personale delle Asl. Con i primari degli ospedali. Amico; diciamo che si faceva voler bene. Ma a forza di mignotte, Rolex, coca, vacanze – puoi guadagnare quanto vuoi ma le uscite son pesanti.

E lì, quando i debiti cominciavano a salire di brutto e le società raschiavano il fondo del barile, quando un italiano fatalista e umbratile come Teofog per esempio avrebbe gettato la spugna tirando i cordoni della borsa e scendendo a più miti consigli, lì, allora, il Gianpi, l’uomo nuovo, ha fatto il colpo che gli vale il ruolo di eroe e modello di questo blog.

Non spendere meno, ma di più, ecco il nucleo del sogno di nome Gianpi, lo zoccolo duro del suo progetto rivoluzionario di trasformazione della vile macchina della società forgiata dalle premesse ideologiche del rampante imperialismo capitalistico.

Offrire, spendere, regalare, vantare, ungere, sorridere e annuire – secondare lo stile di vita raffinato e signorile degli uomini più in vista e in particolare di quelli più raffinati e signorili e più in vista di tutti gli uomini in vista del mondo: i politici nazionali. Osservando la regola d’oro delle quattro b: battone, bustarelle, blandizia e benzoilmetilecgonina (o cocaina).

E il Gianpi ci si è dato con l’anima, e con il corpo. Soprattutto non il suo. Perché quando un politico diventa tuo amico, che tutto può e nulla deve, e tu, sardonico burattinaio dei sensi, lo manovri con fili sottili come, beh – fili che tirano più di un carro di buoi, niente ti può più preoccupare.

Si capisce, a parte un’intercettazione telefonica.

Raffaello Follieri è stato condannato a Manhattan a circa cinque anni di reclusione nell’ottobre del 2008. Gianpaolo Tarantini è indagato a Bari.