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22.2.14

Arrivano i nostri

Vasil Krikavskiy - Colonnello della polizia di Leopoli

"Ora contribuiremo a mantenere l'ordine a fianco dei corpi di 'autodifesa popolare'. Faccio appello alle forze dell'ordine di Kiev affinché non credano alle provazioni di un potere criminale e mantengano l'ordine insieme al popolo, e contro i provocatori. Non combattete contro gli ucraini, non date ascolto alla bugia sugli estremisti; qui c'è il nostro popolo. 

E voglio fare un avvertimento: siamo armati e addestrati, se ci sarà ancora un solo sparo su piazza Maydan prenderemo le armi. Viva l'Ucraina!"

Ci sono stati troppi morti. Siamo venuti per fermarlo
La polizia di Leopoli passa dalla parte dei difensori di "EvroMaydan" a Kiev - Il reportage di Gazeta.ru.

12.1.14

Poveracci




La voce della verità e di Brescia, nel suo piccolo progressista e democratica, è al minuto 4 e 09.

Tutto il resto è una piccola vergogna che ricade, più che sui destinatari di contumelie e rigurgiti razzisti, su chi inneggia ad anacronismi e si atteggia a beneficio di telecamera.

14.12.13

Cancellieri e cancellati

Che la situazione sia critica lo dicono anche i numeri. Dicono anche che ci sono in carcere, a oggi, due persone per bigamia e nessuno per corruzione. Ce ne sono un’infinità per reati contro il patrimonio e nessuno per frode fiscale. Ma vediamo meglio il dettaglio e quello che scrive Cancellieri. I detenuti in carcere sono 64.564 e, tra questi, sottolinea il ministro, 38.625 quelli definitivi, con condanne passate in giudicato, 24.774 quelli in custodia cautelare, 1195 gli internati. E la politica è soprattutto sulla custodia cautelare che vuol lavorare. 
[...]
DEI DETENUTI oggi in carcere in attesa della condanna di primo grado, 8.657 sono dietro le sbarre per spaccio di droga (14.378 sono invece quelli con condanna definitiva). È il numero più alto. 3564 invece devono rispondere di rapina, 2.792 di omicidio volontario. E ancora: 1.982 sono per estorsione, 1.824 per furto, 1.107 per associazione di stampo mafioso, 809 per ricettazione, 709 per violenza sessuale, 356 per associazione per delinquere, 320 per maltrattamenti in famiglia, 137 per sequestro di persona, 100 per pedofilia, fino ai 33 per bancarotta, 26 per strage e 11 dentro per truffa.

Emiliano Liuzzi, La corruzione non porta in carcere, avere due mogli sì, FQ 03.11.13 p. 5. 

Manco l'occhi pe' piagne (o speriamo in S. Lucia)

It was the first time the Red Cross had been engaged in mass food aid collection in the UK since 1945. The aim was to help feed about 130,000 people. By the way, the charity estimates that 5.8 million people in Britain are struggling to afford everyday essentials like food.
Andreas Whittam Smith - Poverty is the defining problem of our age (The Indipendent)

1.11.13

Sicari dell'economia

Il mio lavoro [...] consisteva nel fare previsioni sugli effetti di investimenti miliardari in un determinato paese. [...] Se mi veniva comunicato che al paese era stata offerta l'opportunità di ricevere una moderna rete di distribuzione dell'energia elettrica, avrei dovuto dimostrare che quella rete avrebbe portato a una crescita economica sufficiente a giustificare il prestito. Il fattore critico, in ogni situazione, era il prodotto interno lordo. Vinceva il progetto che avrebbe portato alla media più alta di crescita annua del PIL. [...]
Di ognuno di questi progetti, l'aspetto che passava sotto silenzio era che si prefiggevano di creare alti profitti per gli appaltatori e far felici un pugno di ricche e influenti famiglie dei paesi destinatari, assicurando al tempo stesso la dipendenza finanziaria a lungo termine e quindi la lealtà politica di governi in tutto il mondo. Più ingente era il prestito, meglio era. Il fatto che il peso del debito di cui il paese si faceva carico avrebbe privato i suoi cittadini più poveri della sanità, dell'istruzione e di altri servizi sociali per i decenni a venire non era preso in considerazione. 
J. Perkins, Confessioni di un sicario dell'economia, Minimumfax, Ro 2010, pp. 48-49.

22.10.13

Eppure sentire

Sentire a una trasmissione radio un signore che viene presentato con fare affabile come colui il quale avrebbe presentato Silvio Berlusconi a Licio Gelli, e sentire questo signore, già membro della loggia massonica segreta ed eversiva P2, presentare la medesima loggia massonica come una fandonia, una esagerazione da dietreologi, una ridicola tempesta in un bicchiere d'acqua, subito peraltro corroborato e supportato dal presentatore di confessione confindustriale, beh ti fa proprio pensare che la loggia massonica P2, forse, oggi più che mai, è quanto di più distante da una fola per invasati.

Forse.

29.9.13

Il potere all’assalto dei confini fragili tra Stato e Antistato

di Gustavo Zagrebelsky

DALL’OMICIDIO LIMA ALLE STRAGI DI MAFIA FINO A OGGI LA REPUBBLICA MALATA RACCONTATA DA SANDRA BONSANTI

Nell’esercizio di memoria che Sandra Bonsanti ci propone, sono ripercorse le tappe principali della storia nichilista e criminale del rapporto potere-denaro svoltosi negli ultimi decenni e nascosto sotto il manto della democrazia. Questa è la chiave per la comprensione di che cosa significa il titolo dell’ultimo capitolo: ‘Stato e Antistato’, dove si discute del rapporto degenerato tra queste due realtà con riferimento soprattutto al passaggio capitale (e tuttora rimasto avvolto nel mistero) dell’uccisione di Salvo Lima, della stagione delle stragi, del riassetto, tramite trattative, dei rapporti con la politica, dell’isolamento di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e del criminale abbandono alla violenza mafiosa di cui sono stati vittime.     

Dall'Aventino all'Autodafé

QUESTI TIMORI [di declassamento del debito dovuto all'instabilità politica - NdR] si tradurranno in un probabile aumento dello spread, la differenza di costo tra debito italiano e tedesco: venerdì era a 264 punti, ma da domani potrà soltanto salire. Con due conseguenze: aumentare la spesa per interessi dello Stato (oggi stimata a 86 miliardi nel 2014 e 88,8 nel 2015, nell’ipotesi che lo spread vada a 100 in tre anni), costringendo quindi il Tesoro ad altri tagli e tasse. Inoltre un aumento dello spread ridurrà il valore dei Btp in portafoglio alle banche italiane, rendendo i loro bilanci più fragili: secondo il Fondo monetario hanno bisogno di almeno 6 miliardi di capitale fresco, anche per affrontare il costante aumento delle sofferenze, cioè dei crediti che non saranno rimborsati. 
Stefano Feltri, FQ, p. 4. 

Sarà la spontanea inclinazione a prefigurare il peggio. Sarà un pregiudizio ideologico. Ma sembra che il Presidente della Repubblica, il Governo, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, insomma in genere le "Istituzioni", intesi ovviamente come gli uomini che si sono succeduti in vari incarichi (sia in senso diacronico, sia, purtroppo, molti anche in senso sincronico, es. v. infra) negli ultimi 35 anni circa, abbiano fatto un gran buon lavoro; i loro eredi di oggi, però, gli Alfano, Amato, Berlusconi, Casini, De Girolamo, Letta, Lorenzin, Lupi, Napolitano, ecc., stanno facendo ancora di più per porre le basi di un serio e totale depauperamento dei cittadini italiani. Non una cosa da carestia eh. Ma va là. Solo un altro passo del corpo elettorale verso l'indigenza di fatto, la povertà relativa. Percorso già intrapreso con successo, e in buona parte compiuto, da ampi strati della popolazione (escluso naturalmente lo zerovirgola di ricchi e straricchi sull'opposta carreggiata)

12.9.13

14.8.13

Quirinal parto


di Marco Travaglio 


 
In attesa che i luminari a ciò preposti, con lenti di ingrandimento e occhiali a raggi infrarossi, ci diano l’interpretazione autentica del Supermonito serale del presidente della Repubblica e dell’incunabolo che lo contiene, una cosa è chiara fin da subito: il fatto stesso che sia stato emesso già dimostra che Silvio Berlusconi non è un cittadino uguale agli altri. Mai, infatti, in tutta la storia repubblicana e pure monarchica, un capo dello Stato - re o presidente della Repubblica - era mai intervenuto su una condanna definitiva di Cassazione per pregare il neopregiudicato di restare fedele al governo, facendogli balenare in cambio la grazia e garantendogli che non finirà comunque in galera. 

4.8.13

Grazia, una parolina familiare a Re Giorgio

di Bruno Tinti 

LA CONDANNA DI B.

 

PdL - uomini liberi che vogliono restare liberi. Soprattutto non vogliono andare in prigione. Che è già una buona descrizione di B&C. A rifletterci bene di questi tempi se ne potrebbe proporre un’altra: sono sostanzialmente monarchici. Solo a gente così poteva venire in mente di ricattare il Presidente della Repubblica: la grazia o facciamo cadere il governo. Sono rimasti ai tempi dei sovrani assoluti, quando Re e Stato si identificavano, quando si pensava che, siccome i delitti “turbavano la pace del Re”, il Re, e solo il Re, poteva perdonare. Una prerogativa assoluta propria di un sovrano assoluto. Per gente così lo Stato di diritto, lo Stato costituzionale, la separazione dei poteri, l’intangibilità del giudicato, sono tutte elaborazioni politiche e giuridiche sconosciute. Il che è grave, non tanto sotto il profilo ideologico (ognuno ha il diritto di pensarla come crede) ma sotto quello culturale.     
PERCHÉ, ormai, sulla grazia, sui suoi limiti e motivazioni, sono state scritte molte pagine; in particolare alcune che contano assai, quelle della Corte Costituzionale:

3.8.13

La caduta del Cavaliere oscuro

L’INGANNO


Le patetiche bugie dei frodatori di Stato


di Bruno Tinti

D& G e B sono evasori fiscali. Il secondo un pregiudicato; i primi due in attesa di diventarlo, condannati in 2 gradi di giudizio tributari e in primo grado penale. Eppure D & G sono “indignati” e B si fa vittima. Come ha detto Travaglio, la scomparsa dei fatti. Che però sono testardi. Il sistema di frode utilizzato da B è molto diffuso: tutti i giorni gente come lui è condannata per fatti analoghi; e nessuno si indigna o parla di complotti. Come questi, anche B racconta la stessa ridicola favola (che poi è sostenuta con molta serietà dagli avvocati): se costituisco una società con tanto di registrazione e timbri legali, se la utilizzo per acquistare merce da un fornitore e poi per rivenderla a me o a società da me controllate, tutto questo è perfettamente regolare. Il che è vero e non è vero.    

28.7.13

L’ostruzionismo M5S ha costretto l’esecutivo a rivedere il calendario

RIMANDATI A SETTEMBRE 

NON È UN PICCOLO SUCCESSO il rinvio a settembre dell’approvazione alla Camera del ddl costituzionale che modifica l’articolo 138 della Carta per consentirne lo stravolgimento in tempi record. Questo slittamento, poco più di un mese, in realtà rischia di mettere in crisi tutta la macchina immaginata dalle larghe intese. L’obiettivo di Letta e soci, infatti, è portare a casa il nuovo articolo 138 entro novembre o dicembre: rapida approvazione a Montecitorio (al Senato è già passato) e seconda lettura - quando il testo è immodificabile - a suon di carica dopo i tre mesi di pausa obbligatori. Il problema, per l’esecutivo, è che alla Camera non è possibile contingentare i tempi sui disegni di legge in materia costituzionale (a palazzo Madama invece sì) e il Movimento 5 Stelle ha dimostrato in questi giorni di avere i numeri e la forza di resistere alla pressione della maggioranza. La vita precaria di questo governo, però, non consente pause: il Pd già comincia a perdere pezzi (vedi Tocci, Vitali, Bindi e altri), se la pressione dell’opinione pubblica dovesse aumentare l’obiettivo dell’approvazione coi due terzi dei voti potrebbe non essere centrato. A quel punto il referendum confermativo - le opposizioni hanno i numeri per chiederlo - dilaterebbe i tempi a dismisura. 
FQ, p. 2 

13.7.13

Un'altra strana estate


"Il Pdl vuole il presidenzialismo, con lo stravolgimento di tutti gli equilibri tra i poteri, e sogna di subordinare la magistratura al governo. Vedo riapparire la maschera golpista della P2, dietro questo progetto. E purtroppo nel Pd sono in pochi quelli che dissentono".
Antonio Ingroia

Il labrador scortato in giro con D’Alema

di Pino Corrias

   SAREBBE BELLO SAPERE come mai ogni mattina due automobili di servizio e tre uomini di scorta presidino e accudiscano la passeggiatina di Massimo D’Alema e del suo Labrador nero che per differenti necessità visitano i giardini pubblici allestiti a spartitraffico, uno solo dei due telefonando. Si tratta forse di persona in pericolo? E se sì, per cosa? Per avere controllato con la consueta astuzia, ai tempi del Copasir, il segretissimo lavoro dei nostri Servizi ignari di essere a loro volta controllati dai cugini americani? O forse si tratta di un privilegio a lento rilascio per certe alte cariche ricoperte nella remota Seconda Repubblica? Quando gli accadde per una volta di agguantare Palazzo Chigi, giusto il tempo di far fuori Romano Prodi e bombardare gli ex compagni Serbi coadiuvato dai simpatici Rondolino & Velar-di. Un’altra di accedere al dicastero degli Esteri e di tessere strategie di pace nella macelleria mediorientale con la fattiva collaborazione di Hezbollah. È il Mossad che lo minaccia? È Veltroni che aspetta il piatto freddo della vendetta? A meno che non siamo tutti fuoristrada. D’Alema non dà noia a nessuno e la scorta che paghiamo non è per lui. È per il Labrador.
Fq, p. 7.

7.7.13

A chi giova stravolgere la nostra Costituzione

di Furio Colombo 

ATTACCO ALL’ART. 138


Sta accadendo un fatto strano e difficile da spiegare, che appare più fisiologico che politico o giuridico: la Costituzione si sta trasformando. Cambia di colpo in punti vitali. Per esempio è in atto un progetto che sta svolgendosi all’insaputa dei cittadini, ed è bene saperlo. Il progetto è di mettere mano al-l’art. 138 della Costituzione, o meglio di cominciare di lì. Quell’articolo è un cardine: impedisce che la Costituzione possa essere facilmente e liberamente manomessa al di fuori della complessa procedura costituzionale. Prescrive due volte il voto di ciascuna camera, e un referendum popolare di approvazione finale. Invece la Commissione dei 40, che segue, nella stranezza e nella anomalia, quella dei dieci saggi che all’inizio di tutta questa vicenda, erano stati chiamati a consigliare il Quirinale, comincerà proprio da qui, (queste sono le istruzioni) da un ritocco che renda inutile la barriera dell’art. 138. Si può fare senza una garanzia - ovvero senza che il progetto sia previsto e concordato, fra la politica (così come essa è rappresentata nel governo) e le Istituzioni?     

27.4.13

Na-po-li-tano-non-ti-vo-glia-mo

Qualche storico libero, casomai esistesse, potrebbe poi far sommessamente notare al capo dello Stato che qualcosa non quadra anche nella sua libera ricostruzione della Resistenza. Che, a suo dire, deve insegnarci a mantenere “coraggio, fermezza e senso dell’unità” anche nella fase politica attuale. Un’altra giusti(misti)ficazione delle larghe intese. Ma, se la Resistenza avesse badato alle larghe intese, non avrebbe visto contrapposti, e l’un contro l’altro armati, gli italiani che avevano scelto il fascismo e l’alleanza con i nazisti nella Repubblica Sociale e gli italiani che avevano scelto la democrazia e la libertà. Se è vero che la Repubblica Italiana è nata dalla Resistenza e che la Costituzione è nata contro il fascismo, di quale “unità” vanno cianciando lorsignori? In questi vent’anni, dalla Bicamerale in poi, ci sono politici (soprattutto di centrodestra, ma anche di centrosinistra) che hanno calpestato – con leggi incostituzionali, controriforme della Costituzione, comportamenti e atteggiamenti incostituzionali – i principi fondamentali della Carta: lavoro, pace, giustizia, legalità, libertà di informazione e di espressione, diritti delle minoranze, beni comuni, unità nazionale, divisione dei poteri. Sono gli stessi che ora si apprestano a rimettere le zampe sul governo e sulla Costituzione. Oggi il peggior modo di rispettare la storia e la memoria è proprio quello di dimenticare chi sono Berlusconi e i suoi complici, cos’hanno fatto e cosa vogliono ancora fare.  
da La storia siamo loro, M. Travaglio, FQ, p. 1.

21.4.13

The King is back (e c'è il perché)

QUIRINALE

Un Presidente lo abbiamo ma non è quello che serviva

di Bruno Tinti

Un Presidente della Repubblica ce l’abbiamo. Ma non è quello che ci serviva. Per tante ragioni. Prima di tutto perché non è stato un buon Presidente nel settennato appena trascorso. I suoi estimatori dimenticano (con una faccia di tolla invereconda) che Napolitano ha promulgato tutte le leggi vergogna che B. si era costruito per sfuggire alla galera (non solo i vari lodi sull'immunita, ma anche il legittimo impedimento). Ha firmato anche, senza battere ciglio, la legge sullo scudo fiscale e una legge sulla corruzione che non vale la carta (anche poca) su cui è stata scritta.     

7.4.13

Sette anni, e sentirli

Marco Travaglio, FQ, p. 1


 

Si avvicina il giorno dell’inventario dei danni fatti in questi sette anni da Giorgio Napolitano. Dalle firme apposte alla velocità della luce sulla peggiori leggi vergogna di B., in gran parte incostituzionali, ai continui moniti a ogni indagine giudiziaria che coinvolgesse il potere (Unipol-Antonveneta, Potenza, Why Not, Salerno-Catanzaro, Rai-Mediaset, lady Mastella, Rifiutopoli a Napoli, Ruby, trattativa Stato-mafia) contro il presunto “scontro fra politica e magistratura” che mettevano sullo stesso piano i politici aggressori e i pm aggrediti. Dalla riabilitazione di Craxi agli attacchi a Grillo proprio alla vigilia di tornate elettorali. Dal progressivo ampliamento dei poteri e delle prerogative presidenziali, ben oltre i limiti della Costituzione, fino alla pretesa da monarca assoluto di non essere ascoltato neppure quando parla con un inquisito intercettato. Dalle interferenze nell’indagine palermitana sulla trattativa per conto di Mancino al recente, incredibile diktat ai magistrati (che han subito obbedito senza fiatare) di sospendere i processi a B. per marzo-aprile in nome di inesistenti impedimenti politico-istituzionali.