28.7.13

L’ostruzionismo M5S ha costretto l’esecutivo a rivedere il calendario

RIMANDATI A SETTEMBRE 

NON È UN PICCOLO SUCCESSO il rinvio a settembre dell’approvazione alla Camera del ddl costituzionale che modifica l’articolo 138 della Carta per consentirne lo stravolgimento in tempi record. Questo slittamento, poco più di un mese, in realtà rischia di mettere in crisi tutta la macchina immaginata dalle larghe intese. L’obiettivo di Letta e soci, infatti, è portare a casa il nuovo articolo 138 entro novembre o dicembre: rapida approvazione a Montecitorio (al Senato è già passato) e seconda lettura - quando il testo è immodificabile - a suon di carica dopo i tre mesi di pausa obbligatori. Il problema, per l’esecutivo, è che alla Camera non è possibile contingentare i tempi sui disegni di legge in materia costituzionale (a palazzo Madama invece sì) e il Movimento 5 Stelle ha dimostrato in questi giorni di avere i numeri e la forza di resistere alla pressione della maggioranza. La vita precaria di questo governo, però, non consente pause: il Pd già comincia a perdere pezzi (vedi Tocci, Vitali, Bindi e altri), se la pressione dell’opinione pubblica dovesse aumentare l’obiettivo dell’approvazione coi due terzi dei voti potrebbe non essere centrato. A quel punto il referendum confermativo - le opposizioni hanno i numeri per chiederlo - dilaterebbe i tempi a dismisura. 
FQ, p. 2