L’ostruzionismo M5S ha costretto l’esecutivo a rivedere il calendario
RIMANDATI A SETTEMBRE
NON È UN PICCOLO SUCCESSO il rinvio a
settembre dell’approvazione alla Camera del ddl costituzionale che
modifica l’articolo 138 della Carta per consentirne lo stravolgimento in
tempi record. Questo slittamento, poco più di un mese, in realtà
rischia di mettere in crisi tutta la macchina immaginata dalle larghe
intese. L’obiettivo di Letta e soci, infatti, è portare a casa il nuovo
articolo 138 entro novembre o dicembre: rapida approvazione a
Montecitorio
(al Senato è già passato) e seconda
lettura - quando il testo è immodificabile - a suon di carica dopo i
tre mesi di pausa obbligatori. Il problema, per l’esecutivo, è che alla
Camera non è possibile contingentare i tempi sui disegni di legge in
materia costituzionale (a palazzo Madama invece sì) e il Movimento 5
Stelle ha dimostrato in questi giorni di avere i numeri e la forza di
resistere alla pressione della maggioranza. La vita precaria di questo
governo, però, non consente pause: il Pd già comincia a perdere pezzi
(vedi Tocci, Vitali, Bindi e altri), se la pressione dell’opinione
pubblica dovesse aumentare l’obiettivo dell’approvazione coi due terzi
dei voti potrebbe non essere centrato. A quel punto il referendum
confermativo - le opposizioni hanno i numeri per chiederlo - dilaterebbe
i tempi a dismisura.
FQ, p. 2