Na-po-li-tano-non-ti-vo-glia-mo
Qualche
storico libero, casomai esistesse, potrebbe poi far sommessamente
notare al capo dello Stato che qualcosa non quadra anche nella sua
libera ricostruzione della Resistenza. Che, a suo dire, deve insegnarci a
mantenere “coraggio, fermezza
e senso dell’unità” anche nella
fase politica attuale. Un’altra giusti(misti)ficazione delle larghe
intese. Ma, se la Resistenza avesse badato alle larghe intese, non
avrebbe visto contrapposti, e l’un contro l’altro armati, gli italiani
che avevano scelto il fascismo e l’alleanza con i nazisti nella
Repubblica Sociale e gli italiani che avevano scelto la democrazia e la
libertà. Se è vero che la Repubblica Italiana è nata dalla Resistenza e
che la Costituzione è nata contro il fascismo, di quale “unità” vanno
cianciando lorsignori? In questi vent’anni, dalla Bicamerale in poi, ci
sono politici (soprattutto di centrodestra, ma anche di centrosinistra)
che hanno calpestato – con leggi incostituzionali, controriforme della
Costituzione, comportamenti e atteggiamenti incostituzionali – i
principi fondamentali della Carta: lavoro, pace, giustizia, legalità,
libertà di informazione e di espressione, diritti delle minoranze, beni
comuni, unità nazionale, divisione dei poteri. Sono gli stessi che ora
si apprestano a rimettere le zampe sul governo e sulla Costituzione.
Oggi il peggior modo di rispettare la storia e la memoria è proprio
quello di dimenticare chi sono Berlusconi e i suoi complici, cos’hanno
fatto e cosa vogliono ancora fare.
da La storia siamo loro, M. Travaglio, FQ, p. 1.