26.2.10

This one’s optimistic

Domani. Berlusconi non ci sarà più.
Subentrerà il Napoleone dopo di lui come diceva Veronica Lario in arte Berlusconi?
No.

Non se c’è Fini. Perché nessuno a parte Silvio è all’altezza di Silvio, ma neanche di Fini. Nemmeno con tutti i poteri (economici e paramafiosi) di certi.

Fini è sempre stato un opportunista di bassa lega e un pessimo attore nei panni dello statista sussiegoso e responsabile; ha convinto milioni di persone anche intelligenti che dicono però dai, Fini; ma a noi di questo blog il saggio voltagabbana, il sub di Stato, ci ripugna.

PERÓ.

Quando pensi a Gasparri o Cicchitto.
O Calderoli. O Dell’Utri.

Sai.

Sai che i Cicchitto, i Calderoli, ma anche Cota, Zaia, La Russa, chiunque, son nani pubblici e non sanno evitare di sputtanarsi qualsiasi cosa facciano. Il Pd per inciso non lo conto in partenza. L’Idv s’è fatta agglutinare. L’Udc andrà tutta al 41bis.

Un altro imprenditore fatto da sé (Piersilvio?) che riesca a costruire un’immagine con la stessa meticolosa contraddittoria zigzagante infallibile mendace fortuna di Berlusconi il Grande (in qualche modo bisogna dirlo) non si può immaginare.

Quindi a meno di immaginare un definitivo passaggio ad uno stato-mafia conclamato ci sarà solo Fini. Il suo turno arriverà in uno Stato comunque canaglia, fallito, una Narcorepubblica in embrione, e probabilmente dovrà far le scelte dei centrosinistra di una volta: bruciarsi per rimettere in piedi la baracca con le lacrime e il sangue, o andare con la corrente.

Qualsiasi cosa faccia però, almeno, intorno a lui ci sono le Bongiorno, i Granata, le Perina; opinabili finché si vuole, ma almeno ancora persone.
Credo Gramsci diceva che era ben grave se l’essere galantuomini in un paese era segno di distinzione e non un fatto normale; oggi basta persone. La gente di un certo livello lasciamola alla tauromachia. Noi basta evitare sgherri, faccendieri, pagliacci, letteronze, donne-immagine e uomini-oggetto (Gasparri).

E li eviteremo.

Il futuro, in un modo o nell’altro, volge al meglio.
Credo.