(Organizzata)
Quello sulla “nuova tangentopoli” è un tormentone che più che altro è nominalismo fine a se stesso; ma allo stesso tempo è sostanza. Dipende da come si guarda. Il mio modo è giusto. Cioè da un lato è vero che stabilire affinità e divergenze può diventare un esercizio sterile e distrarre dal merito della questione, ma però si può e si deve sottolineare il grado di pervasività e corrosività sistemica che oggi come (e più di) diciotto anni fa ha raggiunto la cosa; donde il richiamo all’epocale crack di diciott’anni fa.
Poi in effetti ci sono differenze: per esempio oggi la criminalità organizzata pesa molto di più di allora nelle cose. E infatti:
Allora mi sembra opportuno sintetizzare bizantinamente il tutto con un capzioso espediente redazionale, ma quello che conta di più è sempre tener viva l’attenzione e pronte le monetine.