Appunto:
FIAT FA RECORD: +30% DI IMMATRICOLAZIONI
“All’inizio di questa crisi […] molti avevano invocato maggior moralità, si era detto che il capitalismo avrebbe dovuto darsi un codice etico. Invece la crisi non ha insegnato niente e vediamo adesso che cosa succede. Succede che aziende in grado di distribuire dividendo agli azionisti, e quindi con disponibilità finanziarie in cassa, scaricano i costi sui lavoratori, sulle parte più debole della società. Stiamo assistendo a una contraddizione bestiale. Anzi, mi viene da pensare che la riduzione del costo dei lavoro, perché di questo si tratta quando gli operai vengono cassintegrati licenziati, serve a creare un maggior dividendo per gli azionisti”.
[…] Il prezzo di questa crisi non lo sta pagando la Fiat, ma il governo e quindi tutta la collettività, perché continua a distribuire incentivi senza avere un briciolo di politica industriale. Si possono dare soldi alla Fiat, ma il governo deve richiamare l’azienda a certi impegni, nel campo della ricerca e della costruzione di nuovi modelli. Sarebbe un modo per mantenere l’occupazione, invece gli incentivi dati così sono una medicina che serve a poco, perché non cura il male alla radice”.
Gigi Furini sul Fatto.