17.2.10

Il popolo viola

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Ci mancava solo Bocca a gettare olio di gomito nella baruffa del Pivvì sul tema che, praticamente, se uno va alla manifestazione, e un altro no, eh? che San Precario, ma neanche tanto San Precario perché quelli lì, no; coi partiti; o i partiti con loro; ma però le origini orizzontali e democratiche se c’è la gente che comanda, dice cosa fare e non fare, lo spirito viola egualitario originario così addio, nascono i protagonismi e gli appetiti che disgregano le forze poi Berlusconi vincerà sempre finché c’è chi semina zizzania e non sta tutti uniti, certo che qualcuno deve pur decidere in autonomia e forma orizzontale democratica se no, qua.

Oggi comunque il gruppo di Facebook leggiadramente sostiene che:

Chi osteggia la manifestazione del 27 Febbraio a Roma contro il legittimo impedimento, legge che viola il 3° articolo della Costituzione e che apre la strada all'impunità delle caste del malaffare, è complice di Berlusconi e nemico della Costituzione italiana (status del gruppo).

E altri ci mettono il carico.

Con la scusa "se non discutiamo democraticamente anche del colore del cielo, se definirlo azzurro o celeste o blu, siamo come il belusca" gli si sta facendo solo un grande favore... (Veronica).

I renitenti invece in varie forme fan notare che è:

Un bel discorso fascista\berlusconiano: "o sei con me o sei contro di me". (Fausto)

E si domandano chi più chi meno:

Come si possono prendere ordini da un anonimo? Come si può tollerare la sua arroganza? E i criteri di democraticità per i quali ci dovremmo battere per chi valgono? Attenzione ragazzi, attenzione (Giordano).

Sempre più viola (livido).