La crisi, […] nel suo passaggio dal livello finanziario a quello dell’economia reale, ha lavorato duramente sul corpo sociale del Paese, anche se spesso “sotto traccia – in forma “subdola”, si potrebbe dire, con termine medico -, aggravando mali cronici e insieme creando nuove, più ampie fasce di disagio attuale e soprattutto potenziale. E ciò in una misura e con una profondità sicuramente superiori a quelle che una frettolosa lettura dei dati aggregati relativi ai principali indicatori di povertà (“povertà relativa”, “povertà assoluta”, “deprivazione materiale”) potrebbero suggerire, senza trovare finora una piena e duratura compensazione nella messa in atto di politiche pubbliche di contrasto adeguate…
Ma che strano.
COMMISSIONE DI INDAGINE SULL’ESCLUSIONE SOCIALE, RAPPORTO SULLE POLITICHE CONTRO LA POVERTÀ E L’ESCLUSIONE SOCIALE - 2009-2010.