7.8.10

Feria d’agosto

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Bello tornare in attività, e con un misto di ammirazione e gratitudine, apprendere di stare ancora e sempre in un paese bello, moderno, capace di vivaci dibattiti di opinione su argomenti contemporanei brillantemente esposti.

Qui, per brevità, ma non certo per sufficienza, lascerò da parte le pur coinvolgenti tematiche recentemente sviscerate da molti valenti dipendenti pubblici per i tg nazionali: l’eterna lotta tra l’uomo e l’abbronzatura, l’aperitivo in spiaggia, i sabot oggi, zeppa o tacco, lo yacht del vip; ma anche quelle ben meno significative (e infatti giustamente lasciate a giornalacci e blogger da niente) che attengono alle vistose smagliature inopinatamente offerte alla vista (ma non c’è peggior cieco di chi non vede) da un sistema politico-economico-criminale con qualche problema penale; e preferisco rivolgere l’attenzione a una fonte di ispirazione eterna: la chiesa cattolica.

Questa – come chiamarla, betoniera di buonumore.

Ecco, la chiesa cattolica, oggi, nella sua parte migliore, quella culturale, quella che si è offerto al mondo attraverso la voce acuta e querula di valenti ancorché non più giovani speaker radiofonici e prelati vari, ricorda vagamente il personaggio interpretato da Checco Zalone nell’apprezzato film Cado dalle Nubi. Ecco l’istituzione cui nei secoli si devono mirabili opere d’arte e dell’ingegno, oggi è come se facesse delle cover di I uomini sessuali.

Non solo nell’appassionante pamphlet di qua sopra, che ancora. Ma il mio nuovo blog preferito si supera in due travolgenti altri post: un’intervista “ad un Vescovo serio e lineare come monsignor Giacomo Babini” dove tra l’altro si spiega come e qualmente “Mussolini sbagliò ad allearsi con Hitler, ma bisogna anche riconoscere che la sua dittatura fu una cosa all' acqua di rose”. Sapido anche un immaginifico parallelismo tra il duce di Predappio e Nichi Vendola da Terlizzi, atto a sottolineare il condivisibile fatto che “Mussolini non fu il male assoluto e  fece anche cosa buone e va rivalutato. Molto meglio lui che un Vendola attuale, almeno Mussolini aveva caratura di statista, il pugliese nemmeno quella, ma solo di venditore di fumo e per altro gay”.