12.8.10

Apologia dell’antimodernità

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C’è di bello che anche nelle peggiori condizioni di arretratezza delle più bieche e reazionarie dittature totalitarie del millennio (e quindi è lecito presumere anche dei millenni a venire, figlioli e nipotini non nati miei), c’è un punto – teorico e astratto, ma che si può talvolta trasferire nella sfera del fattuale – in cui la truce fetecchiosità del regime, per involontaria alchimia tra le forze del maligno e l’inettitudine dei suoi loschi fautori, scagnozzi e tirapiedi, si trascolora in miracolose epifanie salvifiche; ad esempio oggi, che – dopo aver trasmesso l’intera cinematografia di serie B, C, D e Promozione degli anni sessanta, settanta, ottanta e primi novanta, su Rete4 fan Fuga per la vittoria.