L’Aquila 2010, il miracolo italiano che tutto il mondo ci invidia, in cifre.
Le carriole nate per trasportare le macerie ora sono piene di libri come segno di rinascita culturale. A L’Aquila non c’è più un luogo dove leggere, dove studiare. E le macerie ancora ammassate sono milioni di tonnellate. Solo diciottomila persone sono nelle nuove case, le chiamano così mentre duemila sono ancora negli alberghi e 30 mila si arrangiano come possono ospiti di amici e parenti.
Sandra Amurri, Fq, p. 2.