8.8.10

Io, gli articoli di Superbonus, gli farei sempre il monumento:

PIÙ RIGORE CHE CRESCITA Che succede senza incentivi?

I governi credono alla ripresa, le imprese no

di Superbonus

A chi dobbiamo credere? Al governatore della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, che ci dice che la ripresa in Unione europea è forte, assieme ai tg che parlano di boom della produzione industriale, oppure agli amministratori delegati di Fiat, Telecom e Unicredit che accingono a licenziare circa diecimila persone? A tutti e due e a nessuno dei due. Mai nella nostra storia recente la situazione economica è stata più complessa. Le Banche centrali hanno immesso nel sistema una quantità impressionante di denaro per stimolare la crescita e sostenere gli istituti di credito. La ripresa economica è in atto ma è drogata, gli Stati Uniti hanno stampato un quantitativo di moneta pari a tre volte il Pil italiano per sovvenzionare il deficit dell'Amministrazione Obama che ha elargito aiuti e incentivi a chiunque fosse in difficoltà.[…]

I GOVERNI HANNO accettato di mantenere invariata la spesa pubblica nel 2008 e 2009 per attenuare la caduta dei prodotti interni lordi. Possiamo dire che è stata costruita una “bolla” economica a tavolino. Una bolla nella quale nessuno (che si chiami General Motors, Fiat, Dexia, Unicredito, Citibank, Fannie Mae etc.), fallisce perché lo Stato o le Banche centrali corrono in soccorso. Se sono le stesse nazioni a rischiare la bancarotta, come la Grecia, si corre in soccorso tutti insieme. Ma quanto può durare? Fino a quando il capitalismo che si basa sul principio schumpeteriano della distruzione regge se manca la distruzione e quindi la creazione? Nessuno lo sa, tutti si aspettano uno tsunami finanziario di maggior forza e di maggiore entità di quello che abbiamo già vissuto. Ma nessuno sa se avverrà fra dieci giorni o fra dieci anni.

[…] Le grandi aziende e le grandi banche tentano di scaricare sui lavoratori le proprie debolezze spostando la produzione in paesi a basso costo di manodopera e/o a fiscalità agevolata. Le banche si preparano a diminuire il costo del personale con licenziamenti di massa per reggere la compressione dei margini e l’aumento dei crediti in sofferenza. In questo capitalismo non capitalista, in cui nessuno fallisce e nessuno quindi lascia spazi sul mercato a nuove imprese più efficienti, gli unici che ci rimettono davvero sono i lavoratori, immolati sull’altare della sopravvivenza di aziende che non hanno saputo e voluto ristrutturarsi al momento giusto. […]

Superbonus, FQ, 8/8/10, p. 10.