“La sentenza del gup di Bari – sostiene il Ministro Fitto - rende finalmente giustizia e fa crollare completamente l’originario impianto accusatorio nei miei confronti, che oggi si conferma essere stato fin dall’inizio puramente persecutorio. Il gup ha dichiarato il non luogo a procedere per le accuse più gravi”, prosegue Fitto. Il quale aggiunge: “Dopo otto anni di indagini, 150mila intercettazioni telefoniche, una richiesta di arresto, una spettacolarizzazione senza precedenti, continui tentativi di infangare il mio onore, crolla tutto come un castello di carte”.
Il ministro è stato rinviato a giudizio per corruzione e illecito finanziamento ai partiti e peculato insieme a Giampaolo Angelucci, editore dei quotidiani Libero e il Riformista.
Bepi Castellaneta sul Giornale.
Solo corruzione, peculato e illecito, Mahatma Fitto, in Puglia, dove la sanità privata fiorisce rigogliosa e i cittadini guariscono come mosche, sicuro di non volere neanche una onorificenza?