23.12.09

La grande odissea

(“La grande odissea” era il titolo della puntata di Studio Aperto di oggi, dietro la presentatrice; l’avrà detto cento volte; anche “morsa del gelo”, qualche volta. Credo nessuna “colonnina di mercurio”. In effetti però mi viene in mente adesso; il fatto che un tg abbia un “argomento del giorno”, sia a puntate, come Grey’s Anatomy, mi è venuto naturale dirlo ma non è così naturale, se pensi a un telegiornale. No? Forse tradisce anche la sua natura ibrida, tra l’infotainment e la fiction pura. Anche le musiche nei servizi a pensarci non sono proprio normalissime. Ma questo è un po’ che ci penso. Comunque: parliam di treni che è meglio.).

Poi dice [l’amministratore delegato di Trenitalia Mario Moretti] che negli altri paesi sono state cancellate più corse che in Italia. Omettendo che si tratta di cancellazioni programmate di cui gli utenti vengono informati per tempo. Il 70% delle cancellazioni effettuate in Italia sono state annunciate dopo l’orario di partenza del treno. Addirittura, posso testimoniarlo personalmente, accade che un treno venga annunciato in arrivo con ritardo. Uno oblitera il biglietto, poco dopo il treno viene soppresso e non si ha diritto al rimborso perché il biglietto è stato obliterato. Negli altri paesi quando i treni vengono cancellati esiste il rimborso cash. Qui  nessun rimborso e se va bene un buono del 50% ma solo per ritardi che superano i 30 minuti.

Intervista di Sandra Amurri allo specialista in infrastrutture Ivan Cicconi, sul Tribuno della plebe di oggi.