Invero, il «ritorno» con l’avvento del fascismo del crocifisso nelle aule delle scuole elementari (circ. min. p.i. 22/11/1922) e poi di ogni ordine e grado (circ. min. p i. 26/5/1926). nonché negli uffici pubblici in genere (o.m. 11/11/1923, n. 250) e nelle aule giudiziarie (circ. min. g. g. 29/5/1926, n. 2134/1867), è comunemente indicato nella dottrina storica e giuridica come uno dei sintomi più evidenti del neo-confessionismo statale: tanto emerge, per esempio, dalla circ. 26/5/1926 cit., secondo cui si tratta di fare in modo che «il simbolo della nostra religione, sacro alla fede e al sentimento nazionale, ammonisca ed ispiri la gioventù studiosa, che nelle università e negli studi superiori tempra l’ingegno e l’animo agli alti compiti cui è destinata».Sentenza Corte di Cassazione numero 439 del 1° marzo 2000 | UAAR.