15.11.09

Portiamo anche sta croce

[Il Vescovo] Monari non esclude che "il riferimento a Gesù Cristo, così importante in passato, diventi meno significativo e meno diffuso; e allora inevitabilmente cambierà la fisionomia delle nostre città e delle nostre scuole. Ma appunto: è a questo che si dovrà fare attenzione, non al concetto astratto di laicità. Mi sembra di essere un sostenitore dell'approccio empirico al problema e ho a che fare con un approccio ideologico. È interessante notare che giudici i quali si presentano come difensori della laicità, pensino e decidano in modo ideologico e dogmatico. E che noi, da sempre considerati con disprezzo 'dogmatici' abbiamo imparato un approccio più sfumato, più attento alla realtà delle cose, più concreto".
Da Bresciaoggi, 14.11.09. È o non è convincente? Fulgido esempio di retorica per piccole menti: siccome è sempre stato tutto così, pragmatico è dire Che tutto resti così. È questo la concretezza dell'approccio. Un altro passo interessante espone un argomento che probabilmente va forte nei catechismi e nelle parrocchie sul Jesus uber alles perché lo si è sentito spesso nei forum e in facebook:
La società occidentale è stata formata (non solo ma soprattutto) dalla visione cristiana della realtà. Basta pensare all'arte, alla letteratura, all'assetto urbanistico e soprattutto al vissuto delle persone. [...] Allora proprio i diritti dell'uomo, che la Corte dovrebbe difendere, trovano il loro fondamento nelle radici cristiane.
Vuoi una prova delle radici cristiane? Le chiese! Oppure i quadri, le sculture, l'arte. E pertanto tutto quello che c'è in Europa è cristiano. C'è da sperare che chi lo dice non ci creda veramente, ma l'importante, come sempre è che ci creda la base. La base può credere a qualsiasi cosa. La base è la base.