Amaro Montenegro
La maledizione dei Balcani rischia di colpire ancora i “colonialisti” italiani. Dopo la disastrosa avventura di Telecom Italia nella Serbia di Slobodan Milosevic, ora è il turno della multi-utility lombarda dell’energia A2A, impegnata nell’acquisizione della compagnia elettrica montenegrina Elektropriveda (Epcg), invia di privatizzazione. [...]In particolare, non tornerebbero i conti dei soldi offerti. Il settimanale indipendente “Monitor” rileva che gli italiani hanno messo sul piatto 8 euro per azione, “mentre i [concorrenti] greci ne avevano offerti 11”. E spiega la vittoria dei primi non con una qualche “superiorità industriale” di A2A, ma con il fatto che a intermediare il grosso dell’operazione, tanto in Borsa quanto nella transazione diretta con lo Stato, sarà una banca dove vi sarebbero corposi interessi privati della famiglia Djukanovic (il primo ministro montenegrino). La banca incaricata di gestire l’o p e ra z i o n e , e quindi di incamerarne le relative commissioni, è la Prva Bank, della quale sono azionisti di maggioranza Milo Djukanovic e suo fratello Aco, oltre che la stessa Epcg. Un tipico intreccio da privatizzazione alla Balcanica che ricorda, anche questo, la storia di Telekom Serbia.
Francesco Bonazzi sul
Fatto di oggi.