Così il “palazzo” tenta di resuscitare la formula (cancellata da qualche secolo di evoluzione) del giudice “bocca della legge”, traducendola nell’ordine di applicare la legge senza interpretarla, perchè prevalga sempre e comunque la volontà del potere. Così, l’ignoranza del dato di fatto che l’interpretazione è la quint’essenza dell’attività di qualunque giudice onesto e indipendente, si intreccia con lo sprezzo del ridicolo. Perché basta confrontare l’art. 575 del codice penale ( chiunque cagiona volontariamente la morte di un uomo……) con l’art. 589 ( chiunque cagiona per colpa la morte di una persona…) per capire come – senza interpretazione – l’omicidio volontario della donna resterebbe… impunito.da "Contromafie" libere di gridare di Gian Carlo Caselli, Il Fatto, 01.10.09