Lezione di immoralità, di ributtante cinismo, oltre che di volgarità (“in termini romaneschi”) senza pari, che cade come un macigno su tutte le persone oneste di questo Paese, vive e morte (Angelo Vassallo, il sindaco di Acciaroli, l'ultimo) e disonora chi l'ha impartita. […] Con quella frase, che nessuna rettifica può cancellare, l'onorevole Andreotti non ha liquidato Giorgio Ambrosoli, a 91 anni suonati ha liquidato, definitivamente, se stesso.
Massimo Fini, Fq, p. 22.
Che condivido anche la parte che pure c’è, in cui si riconoscono i meriti, di Andreotti – ma l’altra è più importante.