“L’aziendina”. Uno dei momenti più sublimi della tradizione orale mondiale.
Un vecchio industriale milanés – il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, basso, truccato, dentiera in libertà – ignaro di tutto e tutti, con un guizzo (magari non isolato) prende un suo avversario politico, lo irride e lo umilia, come un oligarca della raccorderia pressofusa della media Valle Trompia o un grande magnate del tondino farebbero con un rigattiere, un bottegaio, un barista, un non nulla imprenditoriale qualsiasi che gli ha chiesto lo scontrino – già sulla loro Ferrari gialla – l’aziendina.
Non forma economico-giuridica, ma luogo dell’anima.