16.1.11

In forma patologica, il berlusconismo appartiene alle vicende, e alle metamorfosi, della democrazia ‘dei moderni’ e delle sue crisi; e deve essere situato su questa lunghissima onda, se si vuole effettivamente comprenderlo, criticarlo o rifiutarlo.

Non si tratta – conviene ribadirlo – di un problema solo italiano, ‘provinciale’; né di una patologia che coinvolge solo la destra. È una tendenza generale dell’epoca nella quale si intrecciano, in modi complessi, dispotismo, plebiscitarismo, populismo, dinamiche di tipo carismatico. Essa ha investito anche le forze del centrosinistra che – per cercare di ristabilire un nuovo circuito di comunicazione tra “governanti” e “governati” – si sono affidate, in Italia, alla ‘tecnica’ delle ‘primarie’. Le quali, in una sorta di eterogenesi dei fini, invece di riattivare la dinamica democratica (come è pur sembrato, in una prima fase), si sono progressivamente rovesciate in una forma di plebiscitarismo carismatico che ha accentuato, in chiave demagogica e populistica, la crisi della democrazia italiana.

M. Ciliberto, La democrazia dispotica, Laterza, Roma-Bari, 2011, p. XIV.