6.9.09

Sulla maniera e l'utilità delle traduzioni

"Dovrebbero a mio avviso gl'italiani tradurre diligentemente assai delle recenti poesie inglesi e tedesche; onde mostrare qualche novità a' loro cittadini, i quali per lo più stanno contenti all'antica mitologia, nè pensano che quelle favole sono da un pezzo anticate, anzi il resto d'Europa le ha già abbandonate e dimenticate. Perciò gl'intellettuali della bella Italia, se amano di non giacere oziosi, rivolgano spesso l'attenzione al di là dall'Alpi, non dico per vestire fogge straniere, ma per conoscerle; non per diventare imitatori, ma per uscire da quelle usanze viete."

Madama de Staël, Sulla maniera e l'utilità delle traduzioni - 1816.