Inizia qui, nello stupore e nel vuoto, il ballo tarantolato di un ministro della Repubblica, Renato Brunetta. Ha tutto per essere contento, il successo di un inganno (ha inventato i "fannulloni" per far volare gli stracci, invece di verificare l'attività dei dirigenti e dei capi), le parole gentili (Dio sa perché) di giuslavoristi del Pd, il successo di folla che quasi sempre si ottiene – almeno sul momento – con i trucchi in piazza e la parlantina facile. Ma non gli basta. Lo rode l'ambizione di apparire peggiore di quello che sembra, e allora, alla fine di una esagitata performance anfetaminica, ciuffo che salta sulla fronte, sudore, movimenti inconsulti, esorta "a morire ammazzati" (proprio così, "a morire ammazzati"; ma in un altro punto, rivisto ad Annozero la sera del 24 settembre, usa il termine "uccidere", prima di ammorbidire in "gli facciamo un mazzo così", mentre indica la misura con le mani) coloro che non stanno al macabro gioco di autodenigrazione.Furio Colombo sul Fatto di oggi.
Illustrazione da Indizi dell'avvenuta Catastrofe.