L’articolo 2-quater, comma 1, prevede che nei comuni con più di 250mila abitanti venga “avviata una sperimentazione in favore degli enti caritativi” nella gestione della social card della durata di dodici mesi. […] In altre parole, lo Stato assegnerà la carta acquisti a imprecisati “enti caritativi” e saranno questi ultimi a dover decidere a chi dare la social card e a chi no, sottraendo questo compito ai servizi assistenza dei comuni. È una rivoluzione nella gestione del welfare. Invece di dare i soldi direttamente ai poveri, lo Stato li darà agli “enti caritativi”.
Tito Boeri e Giuseppe Pisauro, MILLEPROROGHE PER IL NUOVO MILLENNIO, LaVoce.info.
Su quali saranno gli “enti caritativi” deputati ad amministrare questo nuovo stato sociale devoluto si potrebbero già avanzare delle spericolate illazioni. Ma non sarebbe da seri professionisti della cronaca quali quelli che pensosamente si aggirano allisciandosi le folte barbe e i fitti favoriti in questa redazione; quindi chissà.