12.2.11

L’informazione no

O Ma che regime e regime d’Egitto

Mah l’informazione. L’informazione non è che non è libera in Italia; e poi, cosa c’entra, pensi che i cittadini si fanno un’idea di quello che succede e per chi votare guardando la televisione? Ma andiamo, che gli italiani non sono mica così imbecilli da farselo dire da un programma tv, cosa pensare; san pensare con la loro testa.

Però nel dubbio,

L’ultimo colpo che può distruggere l’informazione televisiva è la bozza di Butti, anticipata dal Fatto il 20 gennaio […]. Quattro i punti più sensibili. Primo: se un programma tratta un argomento il lunedì (Porta a Porta), chi va in onda nei giorni successivi deve fare altro “almeno nell’arco di otto giorni”. (Norma anti Annozero, Ballarò). Secondo: quando c’è “un opinionista che esprime una tesi è indispensabile garantire uno spazio adeguato a chi ha sensibilità culturali diverse”. (Norma anti Marco Travaglio). E quindi: doppio editoriale, doppio conduttore. Terzo: non utilizzare la satira per fatti di attualità. (Norma anti Parla con me). E quarta: “Non può essere consentita la conduzione a chi ha interrotto la professione giornalistica per assumere ruoli politici”. (Norma anti Michele Santoro, ex parlamentare europeo).

Carlo Tecce, Scure finale, FQ, p. 4.

L’impressione che se ne potrebbe avere è che si preparano un processo imbarazzante e una campagna elettorale penosa, con scoperchiamento totale della cloaca del secondo impero; ma che gli scomodi dettagli non si vuole lambiscano le sensibili orecchie e i fanciulleschi occhi del settanta percento di elettori italiani che non legge un giornale.