Nella distrazione di una classe politica che non ha proceduto ad una levata di scudi come in altre occasioni, Trenitalia S.p.A. - denuncia UNC Calabria - ha disposto la soppressione di ben 12 treni a lunga percorrenza che collegavano direttamente Reggio Calabria e la fascia ionica calabrese con Torino, Milano e viceversa. La versione ufficiale è quella della mancata produttività di tali collegamenti dovuti alla scarsa utenza, ma bisogna dire che il personale ferroviario in servizio su tale tratta ha smentito categoricamente tale versione dei fatti, sostenendo invece che nell'arco dell'anno , su questi treni si incontrano migliaia di utenti, viaggiatori abituali, che per ragioni di lavoro, di studio e familiari vivono sopratutto da pendolari, partendo per le destinazioni settentrionali la domenica sera e facendo rientro a casa il venerdì".
Trenitalia taglia i treni al Sud.
Ecco io quando vedo il potenziamento di costosissimi velocissimi sottoutilizzatissimi bolidi rotabili (parliamo di 5%) e l’ecatombe dei treni propriamente tradizionalmente utilitaristicamente intesi, quelli che non so se mi conviene di più il treno o la macchina, più o meno uguale ma il treno non lo devo parcheggiare; quando sento frecce rosse e modernità e nuova era, mentre i pendolari che vanno al lavoro e a scuola ritardano, si appestano, si azzeccano, sia nel senso di prendere le zecche, sia di inscatolarsi come i filetti d’acciuga al naturale, ecco. A me non è che mi insospettisco; è che proprio mi incazzo.
Perché van benissimo le domeniche senz’auto, fantastiche; ma quando c’è da far quelle famose scelte, potenziare i trasporti pubblici dare alternative alla macchina, carsharing carpooling carcazzing, com’è che si fa sempre il contrario.