Ecco ieri sera poi l’ho visto Presa diretta.
Ho visto un funzionario del ministero della giustizia tessere le lodi dell’attività del guardasigilli Alfano, mentre le procure si svuotano, le cancellerie si tumefanno e i tribunali diventano grandi tritaacqua.
A Milano il processo telematico, nel civile, è stato lanciato: i tempi sono un decimo. Lo fanno 50 giudici su 150, e i soldi li ha messi l’Ordine degli avvocati.
Ho visto vecchietti e giovanotti derubati e truffati da Parmalat e banche, che resteranno con un pugno di mosche. Vittime di stalking e stupri che si ritroveranno quelli che han denunciato, per strada. La prescrizione.
Ho visto il procuratore capo di Enna appellarsi a Al Fano e lui rispondere
Ho già fatto presente a Ferrotti che amministrare la giustizia è compito difficile e quindi, se non se la sente, è meglio che si goda una meritata pensione. Io chiederò al Csm l’immediata nomina del nuovo procuratore.
I tagli ai giudici, ai cancellieri, ai pm. E alla polizia, ai carabinieri, alla penitenziaria. Ma però sempre più reati e aggravanti inutili, che aggravano e opprimono solo i giudici, e le carceri. Sempre più carcerati, in attesa di giudizio, sempre più esasperati, anche perché l’economia è ferma e non si fa nulla, sempre più ladri e meno guardie, e gli unici che fanno affari son quelli furbi di sempre.
Ecco e in tutto questo, mi si vuole dire che non c’è un disegno e una volontà di favorire il crimine e sfasciare lo stato? Io non ho le prove, ma so che c’è. Se no sarebbe impossibile.
Per finire che per caso son finito su un sito con questa classifica Doing business: 183 paesi messi in fila per facilità d’intrapresa (che noi siam liberisti anzi, aziendalisti, popolo azzurro contro costrizioni burocratiche e inefficienze postsovietiche, saremo terzi al massimo: settantottesimi). Un dato colpisce perché lo vedi nelle aule e lo vedi nella gente: ultima colonna della foto sopra, decima riga: “enforcing contracts”; l’Italia di Berlusconi l’imprenditore semplificatore prestato alla politica su 183 paesi nell’applicazione dei contratti è al centocinquantaseiesimo posto. Cosa vuole dire? Welcome to the jungle.
Che è quello che non certo per avventatezza giovanile o con politicizzazione selvaggia ha spinto Vitaliano Esposito, Procuratore Generale della Cassazione, a dire che:
Il problema della non ragionevole durata dei procedimenti ha già ceduto il passo a quello, ben più radicale, del diniego di giustizia.
Che dire.