Sì. Mettetelo su. Anche di sfondo, potete non guardarlo. Si soffre abbastanza così. Fatelo andare un po’ che se no finisce prima del post. L’importante, alzare, tacere, e muovere avanti e indietro la testa. E leggere. Avrei detto da sinistra a destra, muovere la testa, con moto ondulatorio: ma era difficile leggere.
Ok. A me gli occhi: amici, o anche sconosciuti, che capitate qua così per caso, perché per abitudine faccio ancora i titoli dei post citazionali per irretire ignoti utenti dei motori di ricerca. Anche ora che è tutto finito. Che tutto è vanità. Ciao, sono Teofog, piacere – se qualcuno capita per caso. Sì. Ho scritto qua sotto, ma non è un ritorno. Forse è il canto del cigno. La lacrima del coccodrillo. Il piede d’argilla (del porco). Chissà.
Qui da questa dimensione dove vivo adesso, dove i giovani sono dinamici e operosi e c’è una policy o un code per quasi tutto, volevo salutare, se c’è qualcuno. Dire che forse, ogni tanto, tra un po’, troverò il modo di tornare. Ma forse no.