20.9.13

Io so.

Napolitano: no a conflitto politica-giustizia.

È in giorni come questi che tenermi come sempre per me alcune sottili riflessioni che mi capita di fare nell'aprire il giornale o sentire un tg mi sembra un delitto. In questi casi sono sopraffatto come da un senso trascendente e medianico di responsabilità abnegazione e dovere, che mi esortano a contribuire, in qualche modo, al tentativo titanico, perché colossale e votato dall'inizio al fallimento, di diradare la fitta tenebra in cui una sgomentevole massa di miei concittadini e contemporanei vive o sopravvive, come impalpabili ombre di anime dannate da un incomprensibile castigo.

12.9.13

UN RESORT PER LA COMMISSIONE RIFORME. CONTO DA 20 MILA EURO, PAGA IL GOVERNO

La Carta si cambia in piscina Weekend per saggi al 4 Stelle

di Wanda Marra     

Era il 2003 quando in una austera baita di Lorenzago nel Cadore si riunirono i 4 saggi dell’allora Polo della Libertà per mettere a punto la riforma costituzionale del centrodestra poi bocciata dal referendum. Era solo la scorsa primavera quando Enrico Letta invitò il suo governo a “fare spogliatoio” nell’abbazia di Spineto. Un convento poco riscaldato, che i neo ministri pagarono di tasca loro. Adesso, i saggi che stanno lavorando alle riforme costituzionali per lo sprint finale cambiano stile: Francavilla al Mare (Chieti), hotel 4 stelle Superior. Tant’è vero che qualcuno si è sentito a disagio. Sabato scorso i saggi propriamente detti e tutto il gruppo che gira intorno alla Commissione hanno ricevuto una mail in cui si manifestavano dei dubbi sul-l’opportunità di una scelta del genere e si invitavano tutti a riflettere sul fatto che una sede istituzionale sarebbe stata più appropriata per la conclusione dei lavori di una struttura propriamente turistica. A scrivere è il più giovane, professore di Diritto pubblico comparato a Perugia, politicamente renziano, Francesco Clementi. Un appello caduto nel vuoto. E così il variegato gruppetto addetto alle riforme costituzionali (una cinquantina di persone tra i 33 saggi originari, al netto delle dimissioni di Urbinati e Carlassare, i 7 relatori, le segretarie e qualche addetto alla scorta) si appresta alla gita. Domenica, lunedì e martedì i saggi (come scritto ieri da Repubblica ) vanno tutti al Villa Maria. Per chi è di Roma, partenza alle dieci di mattina col pullman da Palazzo Chigi. Uno sguardo al sito dell’hotel, ne spalanca le meraviglie: piscina, spiaggia privata, due ristoranti, due bar, una terrazza. Pure un salone delle feste. E soprattutto Linfa “molto più di un centro benessere, è l'essenza del benessere, un luogo dove ritrovare se stessi, dimenticando per un po' il logorio delle giornate frenetiche e tornare finalmente padroni del proprio tempo”. Per mantenere la promessa si compone di un’area relax, un’area estetica e un’area fitness. Con tutti i comfort del caso, dall’idromassaggio alla sauna.  

Quando un uomo con il monito incontra un uomo col video messaggio

Tutti gli altri il paese intero ma proprio tutti possono anche morire ma loro vivranno. Per sempre.

14.8.13

Quirinal parto


di Marco Travaglio 


 
In attesa che i luminari a ciò preposti, con lenti di ingrandimento e occhiali a raggi infrarossi, ci diano l’interpretazione autentica del Supermonito serale del presidente della Repubblica e dell’incunabolo che lo contiene, una cosa è chiara fin da subito: il fatto stesso che sia stato emesso già dimostra che Silvio Berlusconi non è un cittadino uguale agli altri. Mai, infatti, in tutta la storia repubblicana e pure monarchica, un capo dello Stato - re o presidente della Repubblica - era mai intervenuto su una condanna definitiva di Cassazione per pregare il neopregiudicato di restare fedele al governo, facendogli balenare in cambio la grazia e garantendogli che non finirà comunque in galera. 

4.8.13

Mobilitazione

Grazia, una parolina familiare a Re Giorgio

di Bruno Tinti 

LA CONDANNA DI B.

 

PdL - uomini liberi che vogliono restare liberi. Soprattutto non vogliono andare in prigione. Che è già una buona descrizione di B&C. A rifletterci bene di questi tempi se ne potrebbe proporre un’altra: sono sostanzialmente monarchici. Solo a gente così poteva venire in mente di ricattare il Presidente della Repubblica: la grazia o facciamo cadere il governo. Sono rimasti ai tempi dei sovrani assoluti, quando Re e Stato si identificavano, quando si pensava che, siccome i delitti “turbavano la pace del Re”, il Re, e solo il Re, poteva perdonare. Una prerogativa assoluta propria di un sovrano assoluto. Per gente così lo Stato di diritto, lo Stato costituzionale, la separazione dei poteri, l’intangibilità del giudicato, sono tutte elaborazioni politiche e giuridiche sconosciute. Il che è grave, non tanto sotto il profilo ideologico (ognuno ha il diritto di pensarla come crede) ma sotto quello culturale.     
PERCHÉ, ormai, sulla grazia, sui suoi limiti e motivazioni, sono state scritte molte pagine; in particolare alcune che contano assai, quelle della Corte Costituzionale:

3.8.13

La caduta del Cavaliere oscuro

L’INGANNO


Le patetiche bugie dei frodatori di Stato


di Bruno Tinti

D& G e B sono evasori fiscali. Il secondo un pregiudicato; i primi due in attesa di diventarlo, condannati in 2 gradi di giudizio tributari e in primo grado penale. Eppure D & G sono “indignati” e B si fa vittima. Come ha detto Travaglio, la scomparsa dei fatti. Che però sono testardi. Il sistema di frode utilizzato da B è molto diffuso: tutti i giorni gente come lui è condannata per fatti analoghi; e nessuno si indigna o parla di complotti. Come questi, anche B racconta la stessa ridicola favola (che poi è sostenuta con molta serietà dagli avvocati): se costituisco una società con tanto di registrazione e timbri legali, se la utilizzo per acquistare merce da un fornitore e poi per rivenderla a me o a società da me controllate, tutto questo è perfettamente regolare. Il che è vero e non è vero.    

2.8.13

Il pregiudicato costituente

di Marco Travaglio

Oddio, hanno condannato Berlusconi e nessuno sa cosa mettersi. Del resto, chi l’avrebbe mai detto che il compare di Mangano, Gelli, Craxi, Dell’Utri e Previti – per citare solo i migliori – già amnistiato per falsa testimonianza, prescritto due volte per corruzione giudiziaria e cinque per falso in bilancio e una per rivelazione di segreto, tuttora imputato per corruzione di senatori e indagato per induzione alla falsa testimonianza, nonché condannato in primo grado a 7 anni per concussione e prostituzione minorile, avrebbe potuto un giorno o l’altro diventare un pregiudicato? Era tutto un darsi di gomito, uno strizzare d’occhi, un “tutto si aggiusta” all’italiana, con leccatine agli “assi nella manica” del sommo Coppi, dipinto come il mago di Arcella che fa assolvere i colpevoli. Invece da ieri anche la Cassazione, grazie a cinque giudici impermeabili a minacce e pressioni e moniti, ha detto ciò che chiunque volesse sapeva da tempo immemorabile: Silvio Berlusconi è un fuorilegge, un delinquente matricolato, colpevole di un reato – commesso anche da premier e da parlamentare - che in tutto il mondo lo porterebbe dritto e filato in galera per un bel po’. In America, per incastrare il suo spirito guida Al Capone, bastò la frode fiscale. In Italia, grazie anche all’indulto-insulto regalatogli da un centrosinistra così tenero che si taglia con un grissino, Al Tappone finirà ai domiciliari per un annetto. O, se li chiede, ai servizi sociali. I giudici milanesi lo manderanno a prendere dai carabinieri in autunno, non appena riaprirà il Tribunale. L’ignaro Epifani annuncia tonitruante che il suo Pd, se necessario, è pronto a rendere esecutiva la sentenza: non si dia pena, la sentenza è esecutiva a prescindere da lui. Come tutto il resto. Per arrestare un condannato, anche se parlamentare, non c’è bisogno di Epifani, né del Parlamento, né di nessuno. Piuttosto sarebbe interessante sapere con che faccia il Pd possa restare alleato con un pregiudicato prossimo all’arresto purché non faccia troppo casino: come se qualche parola o manifestazione scomposta fossero più gravi che mettere in piedi una monumentale frode fiscale.  

28.7.13

Coming soon

30.07.2013.

L’ostruzionismo M5S ha costretto l’esecutivo a rivedere il calendario

RIMANDATI A SETTEMBRE 

NON È UN PICCOLO SUCCESSO il rinvio a settembre dell’approvazione alla Camera del ddl costituzionale che modifica l’articolo 138 della Carta per consentirne lo stravolgimento in tempi record. Questo slittamento, poco più di un mese, in realtà rischia di mettere in crisi tutta la macchina immaginata dalle larghe intese. L’obiettivo di Letta e soci, infatti, è portare a casa il nuovo articolo 138 entro novembre o dicembre: rapida approvazione a Montecitorio (al Senato è già passato) e seconda lettura - quando il testo è immodificabile - a suon di carica dopo i tre mesi di pausa obbligatori. Il problema, per l’esecutivo, è che alla Camera non è possibile contingentare i tempi sui disegni di legge in materia costituzionale (a palazzo Madama invece sì) e il Movimento 5 Stelle ha dimostrato in questi giorni di avere i numeri e la forza di resistere alla pressione della maggioranza. La vita precaria di questo governo, però, non consente pause: il Pd già comincia a perdere pezzi (vedi Tocci, Vitali, Bindi e altri), se la pressione dell’opinione pubblica dovesse aumentare l’obiettivo dell’approvazione coi due terzi dei voti potrebbe non essere centrato. A quel punto il referendum confermativo - le opposizioni hanno i numeri per chiederlo - dilaterebbe i tempi a dismisura. 
FQ, p. 2 

13.7.13

Un'altra strana estate


"Il Pdl vuole il presidenzialismo, con lo stravolgimento di tutti gli equilibri tra i poteri, e sogna di subordinare la magistratura al governo. Vedo riapparire la maschera golpista della P2, dietro questo progetto. E purtroppo nel Pd sono in pochi quelli che dissentono".
Antonio Ingroia

Il labrador scortato in giro con D’Alema

di Pino Corrias

   SAREBBE BELLO SAPERE come mai ogni mattina due automobili di servizio e tre uomini di scorta presidino e accudiscano la passeggiatina di Massimo D’Alema e del suo Labrador nero che per differenti necessità visitano i giardini pubblici allestiti a spartitraffico, uno solo dei due telefonando. Si tratta forse di persona in pericolo? E se sì, per cosa? Per avere controllato con la consueta astuzia, ai tempi del Copasir, il segretissimo lavoro dei nostri Servizi ignari di essere a loro volta controllati dai cugini americani? O forse si tratta di un privilegio a lento rilascio per certe alte cariche ricoperte nella remota Seconda Repubblica? Quando gli accadde per una volta di agguantare Palazzo Chigi, giusto il tempo di far fuori Romano Prodi e bombardare gli ex compagni Serbi coadiuvato dai simpatici Rondolino & Velar-di. Un’altra di accedere al dicastero degli Esteri e di tessere strategie di pace nella macelleria mediorientale con la fattiva collaborazione di Hezbollah. È il Mossad che lo minaccia? È Veltroni che aspetta il piatto freddo della vendetta? A meno che non siamo tutti fuoristrada. D’Alema non dà noia a nessuno e la scorta che paghiamo non è per lui. È per il Labrador.
Fq, p. 7.

7.7.13

A chi giova stravolgere la nostra Costituzione

di Furio Colombo 

ATTACCO ALL’ART. 138


Sta accadendo un fatto strano e difficile da spiegare, che appare più fisiologico che politico o giuridico: la Costituzione si sta trasformando. Cambia di colpo in punti vitali. Per esempio è in atto un progetto che sta svolgendosi all’insaputa dei cittadini, ed è bene saperlo. Il progetto è di mettere mano al-l’art. 138 della Costituzione, o meglio di cominciare di lì. Quell’articolo è un cardine: impedisce che la Costituzione possa essere facilmente e liberamente manomessa al di fuori della complessa procedura costituzionale. Prescrive due volte il voto di ciascuna camera, e un referendum popolare di approvazione finale. Invece la Commissione dei 40, che segue, nella stranezza e nella anomalia, quella dei dieci saggi che all’inizio di tutta questa vicenda, erano stati chiamati a consigliare il Quirinale, comincerà proprio da qui, (queste sono le istruzioni) da un ritocco che renda inutile la barriera dell’art. 138. Si può fare senza una garanzia - ovvero senza che il progetto sia previsto e concordato, fra la politica (così come essa è rappresentata nel governo) e le Istituzioni?     

2.7.13

Le sillogi dell'illogico


Il Presidente delinque. Il Presidente viene condannato. La magistratura sovverte l'ordine democratico. (oppure: Il Presidente sfrutta prostitute minorenni. Il Presidente viene condannato per sfruttamento della prostituzione minorile. Il partito deve riformare la magistratura. (o anche in versione Il Presidente sfrutta prostitute minorenni. Il Presidente viene condannato per sfruttamento della prostituzione minorile. Il Partito fa cadere il governo)).

Il vigile non timbra il cartellino. Il vigile è condannato per truffa. Il vigile spara al sindaco.

Io non vedo differenze apprezzabili.