29.6.09

garantisco io

un banchiere cattolico, le finanze vaticane, faccendieri e agenti segreti, l'attentato al papa, le speculazioni edilizie di un costruttore troppo ricco, alberghi di lusso e paradisi fiscali, un viaggio notturno per londra, in barca, via iugoslavia, in compagnia di un contrabbandiere triestino; un buco da duemilia milioni di dollari, i capitali della mafia, cassette di sicurezza, l'opus dei, un antiquario tossicodipendente e i killer della camorra; avvelenamenti, sparizioni e suicidi, e poi massoneria, la banda della magliana, capitali arabi e interessi atlantici - sembrano gli stralci della sceneggiatura raffazzonata di un b-movie tratto da un romanzo minore di un infimo epigono del sosia del vicino di casa di john le carré, e invece è un pezzo di storia d'italia.
un libro che forse c'ha il difetto che è basato molto sul punto di vista della famiglia calvi, ma forse ci sta anche - visto che tra tutti i partecipanti alla vicenda, da flavio carboni al suo socio berlusconi, da andreotti a francesco pazienza al vaticano, quelli che sono ancora vivi, che affidabilità. un libro che forse c'ha il difetto che non si capisce un cazzo, alla fin fine - ma se volesse far capire sarebbe disonesto perché non si sa, non si sa e non si saprà mai, come piazza fontana, piazza della loggia, l'attentato al papa, e tutto quello che non si deve sapere. in democrazia.



http://giotto.ibs.it/cop/copj13.asp?f=9788817003551

poi ci sono delle chicche, come questa lettera di calvi a un destinatario sconosciuto:

"in questo disgraziato paese, nel quale la politica si mescola alla criminalità, siamo costretti ogni giorno ad asistere alla più vergognosa corruzione di tutti i centri di potere; anche la persona più onesta, se non vuole essere travolta, deve cedere alle estorsioni da parte delle mafie di ogni colore.... no! io sono un realista; io so analizzare concretamente l'effettiva pericolosità dei principi che regolano la criminalità politica organizzata!... non so più di chi fidarmi! gli stessi miei avvocati, per un verso o per l'altro, hanno appunto lo stesso stile e le stesse pretese di pazienza... (cioè francesco pazienza, che pochi mesi prima che calvi fosse ucciso gli si era attaccato addosso promettendogli aiuto e protezione, ma più che altro s'era messo a chiedergli favori, soldi, favori e poi ancora soldi. l'avvocato di calvi, invece, era l'ex parlamentare socialista poi berlusconiano ora aspirante giudice costituzionale gaetano pecorella)".

lettera a un "caro onorevole" del 20.01.82. (f. pinotti, poteri forti, bur 2005 pp. 237-8)