17.7.11

Mal comune

Mezzo golpe

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Se nel vostro ufficio, come recentemente nel mio, si installano delle telecamere per controllare e cronometrare le pause dei dipendenti (e mandare delle lettere di richiamo a chi sta dodici minuti e rotti anziché dieci), la cosa può legittimamente sembrare un filo nordcoreana, con quel retrogusto di Stalin barricato gran riserva che può piacere o non piacere, ma è un conto.

Ma metti che il tuo capo controlla i servizi segreti:

"Silvio tu mi fai pedinare". È del 9 giugno il racconto del retroscena di una litigata furibonda avvenuta tre giorni prima ad Arcore tra Tremonti e Berlusconi, pubblicato su Libero da Franco Bechis. Oggetto del faccia a faccia la manovra. Apparentemente. Perché il ministro sputa il rospo che lo tormenta da giorni: "Mi hai messo i servizi segreti alle mie calcagna". Camuffata da una apparente meraviglia la risposta di Berlusconi: "Ma cosa stai dicendo?". Atteggiamento che non libera Tremonti dal sospetto di essere da tempo oggetto di attenzioni particolari. Stanno scavando nella sua vita privata, rileggendo vicende personali del ministro.

Profumo di fango, Enrico Fierro, Fq, p. 4.

Molto più sgradevole.