Una banalità
I cosiddetti fondamentalisti non sono dei deviati all’interno di una schiacciante maggioranza di morigerati fautori di principi equilibrati e savie dottrine.
È il contrario; gli estremisti sono gli unici ad incarnare davvero i postulati a) teorici e b) metodologici delle religioni.
Infatti:
a) In linea teorica ogni religione esiste per dividere, separare, inquadrare e giudicare sull’asse del noi/loro. Noi retti e buoni; loro, infedeli, giudei, gentili, merde.
b) Sul piano metodologico i buoni ammazzano i cattivi.
Che i membri di conferenze episcopali, i papa boys, sua santità in persona non si esprimano in questo modo è comprensibile; ma neanche si peritano di andar molto lontani. Perché non sfuggono al principio chiave delle religioni: chi è diverso sbaglia, chi sbaglia sporca il mondo, il mondo va ripulito.
Per le chiese non funziona il metodo sticazzi. Sei gay? Cazzi tuoi. Sei satanista, stalinista, sandinista? Pratichi il surf? E che me ne frega a me. Se non commetti reati.
No.
Le chiese non accettano qualcosa che non accettano. Sei gay? Non puoi. Vuoi convivere prima del matrimonio, al posto del matrimonio, prima ma non dopo il matrimonio? Vuoi fare un figlio con la fecondazione eterologa? Omologa? Se per le convinzioni e dogmi della chiesa di turno queste cose non sono accettabili, il fedele lavorerà affinché queste scelte vengano vietate, screditate, impedite, se necessario eleminando i peccatori, imponendo il proprio credo al mondo, come invitano a fare tutti i testi sacri.
Questo è e sarà sempre il messaggio centrale di ogni credo. Il suo fondamentalismo originario. Non stupiamoci se a volte qualcuno lo applica così.