6.1.13

And rightly so

Quindi, per far cessare la diceria, Nerone si inventò dei colpevoli e colpì con pene di estrema crudeltà coloro che, odiati per il loro comportamento contro la morale, il popolo chiamava Cristiani. Colui al quale si doveva questo nome, Cristo, nato sotto l'impero di Tiberio, attraverso il procuratore Ponzio Pilato era stato messo a morte; e quella pericolosa superstizione, repressa sul momento, tornava di nuovo a manifestarsi, non solo in Giudea, luogo d'origine di quella sciagura, ma anche a Roma, dove confluisce e si celebra tutto ciò che d'atroce e vergognoso giunge da ogni parte del mondo. Quindi dapprima vennero arrestati coloro che confessavano, in seguito, grazie alle testimonianze dei primi, fu dichiarato colpevole un gran numero di persone non tanto per il crimine di incendio, quanto per odio nei confronti del genere umano.
Tacito, Annali, XV, 44 (Trovato ieri leggendo Augias). 

Difficile ribattere quando si leggono cose tipo



 Così, spunti.

2.1.13

Quando Schifani e gli altri la deridevano con i pannoloni

di Furio Colombo (FQ, p. 18)

Ogni volta che passavo di fronte al suo banco – le poche volte che si poteva lasciare l’Aula – lei, seduta davanti, alzava la mano e io la tenevo per un istante. Lei diceva il mio nome, io il suo, come quando si fa il ‘cinque’ americano. Quelli erano i tempi in cui entrambi eravamo al Senato, lei senatore a vita, io appena eletto, e avevamo la maggioranza di uno. A volte, senza il voto dei senatori a vita, saremmo andati sotto e il governo Prodi sarebbe caduto molto prima. Lei, Rita Levi Montalcini, perseguitata razziale, Premio Nobel per la Medicina, celebre e apprezzata nel mondo, era sempre presente, giorno e notte. A quel tempo l’opposizione berlusconiana guidata dal frenetico capo gruppo Schifani (stessa persona, ma niente a che fare con il cerimonioso presidente del Senato appena disciolto) era violenta e rabbiosa. Di giorno impediva il lavoro con urla e insulti, e in tal modo forzava la prosecuzione notturna. Speravano nel crollo e nell’assenza di persone che sembravano fragili. Ma dello sguardo fermo e attento di Rita Levi Montalcini non si sono liberati mai, neppure alle due di notte. E forse proprio la sua compostezza, tranquilla e un po’ ironica, scatenava, tra i nostri illustri oppositori di Forza Italia, di An, della Lega un incontrollato furore.     

29.12.12

Cuius regio, eius religio


I TEMI ETICI restano alla libera coscienza degli eletti, dice Monti, ma il governo tecnico ha fatto ricorso contro una sentenza europea che consentiva la diagnosi preimpianto sugli embrioni nonostante la famigerata legge 40 sulla fecondazione assistita. Anche sull’8 per mille Monti si è rifiutato sia di attivare la commissione italo-vaticana per rivederne il gettito ben superiore alla vecchia “congrua” (come prevede il Concordato), sia di fare pubblicità sulla destinazione della quota dello Stato, e pure sull’Imu è riuscito a strappare a Bruxelles una sorta di condono: gli immobili commerciali di enti religiosi dovranno pagare dal 2013, ma l’evasione pregressa è perdonata. Basta? No, perché c’è anche la dote in contanti: 223 milioni per le scuole private (cioè cattoliche), 12,5 milioni per l’ospedale Bambin Gesù di Roma (caro a Bertone) e 5 per il Gaslini di Genova (caro a Bagnasco). Non misteri della fede. 
Tutti gli interessi vaticani nelle “nozze” con il Prof, Marco Paolombi, FQ, p. 2 

“L’UE consideri la separazione delle attività bancarie”

4 ottobre 2012
Oggi gli eurodeputati S&D hanno esortato la Commissione europea a “studiare seriamente” la separazione delle attività bancarie come parte della discussione generale sull’unione bancaria. La richiesta è arrivata dopo le raccomandazioni fatte da un gruppo di esperti indipendenti guidata dal governatore della Banca centrale finlandese, Erkki Liikanen, sulle riforme del settore bancario.

28.12.12

Il Grande Centro

o Nel ventre della Balena (bianca)


Il Senatore a vita Mario Monti "sale" in politica (ricalcando, seppure per contrasto, suoi illustri predecessori, per esempio nel verbo di moto per qualificare la sua scelta - perché non "dedicarsi", "applicarsi", o "donarsi" alla politica, chissà), l'Osservatore Romano brandisce il Gran Turibolo, e nel volgere di una notte l'Italia ringiovanisce di cosa, trenta-quarant'anni.

Sono tornati i ruggenti anni Ottanta. O settanta. Che importa, tutto è sobrio, curiale, ed ora anche democratico!

La banca propone e Bertone dispone.

Pio illuso chi avrebbe voluto equità, modernità, rigore e giustizia sociale dopo il medioevo berlusconiano. All'orizzonte quello che passa il convento: tasse per tutti e favori ai vescovi, tagli lineari e fondi a scuole e sanità di Santa Romana Chiesa, oscurantismo sui diritti e ristagno sociale.

Finalmente si potrà riparlare di legge sull'aborto. Fine vita. E magari di quella barbara legge 40. E il divorzio? Sembra civile il divorzio?

23.12.12

Babbo Nataletano


Reclusi d'Italia, galeotti dello stivale tutti stretti a coorte, volenti o nolenti data la situazione, non siate dolenti: Babbo Nataletano penserà anche a voi.

O no?

22.12.12

Sulla Costituzione idee confuse al Quirinale




di Bruno Tinti (FQ)
Questo presidente della Repubblica ha idee davvero confuse sui più elementari principi di diritto costituzionale. In particolare, sul sempre più scomodo insegnamento di Montesquieu, la separazione dei poteri. D’altra parte, per uno che ha resuscitato lo Statuto Albertino ed è convinto di essere “sacro e inviolabile” (sarebbe questo il motivo per il quale il codice di procedura non si applica alla distruzione delle sue telefonate), sostituirsi alla magistratura e al Parlamento è una bazzecola.    


Vostra Grazia

o "Babbo Bastardo"


E ieri, degno coronamento, la grazia al “giornalista” simbolo della stampa-manganello. Giornalista fra virgolette, perché da ieri è entrato ufficialmente nella Casta dei più uguali degli altri: ha diffamato un giudice, accusandolo di aver costretto una bambina ad abortire (fatto mai accaduto, totalmente inventato e mai rettificato); se la cava con 15 mila euro di multa e può tornare a diffamare chi gli pare con il viatico del Quirinale. Il tutto mentre il povero Pannella rischia la pelle per denunciare l’obbrobrio di tanti poveri cristi che marciscono in galere da terzo mondo per reatucoli da quattro soldi, tipo il possesso di un po’ di fumo o l’essere immigrati nel paese sbagliato, grazie alle leggi infami e ai “pacchetti sicurezza” dei governi di sinistra e soprattutto di destra. Leggi puntualmente firmate da Napolitano e dimenticate, fischiettando, da chi le ha votate. 
Marco Travaglio, Il giorno dei Maya(li), FQ, p.1 

E che dire di più? Ah:

10.12.12

I “cattolicisti”: quando la fede serve al potere


di Furio Colombo 
 

L’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola Ansa
Discorso storico del cardinale di Milano su un evento che sconvolge il mondo. Il Prelato annuncia che lo Stato minaccia Dio. Quale Stato? Ma qualunque Stato laico, inclusi gli Stati Uniti di Obama. Non una parola sugli Stati in cui vige la Sharia, ovvero una religione, quella islamica, come legge civile e penale. Non una parola sulla bambina Malala, che è stata quasi uccisa in Pakistan (Paese che ha molti problemi ma che trabocca di Dio, nel senso di Scola) per avere sostenuto il diritto delle bambine ad andare a scuola, diritto negato – secondo gli Scola locali – dal Dio di quel Paese. Noto che il cardinale di Milano dichiara subito che “la laicità dello Stato minaccia la libertà religiosa”. Usa la stessa parola (inspiegabile, dal punto di vista logico) che i cattolici estremisti usano per condannare le coppie di fatto, come se fossero un pericolo per le altre famiglie. Mi riferisco a un “discorso alla città di Milano” nella ricorrenza dell'Editto di Costantino (312 d.C.) interpretato come l'inizio della libertà del culto cristiano (che invece apre il percorso ad altri editti che porteranno al più violento e rigido divieto di ogni altra pratica religiosa che non sia il cristianesimo.  

8.12.12

Il ritorno del cavaliere oscuro

Un uomo che si è speso sistematicamente, quotidianamente, per l'annichilimento di tutto quello che a un cittadino (italiano o del mondo) può esser caro - cultura, sanità, economia, prospettive, umorismo - e che ogni quattro-cinque anni lascia che qualcuno ripari il male che ha fatto, per poi rovesciare il tavolo e tornare (l'ha fatto con Prodi nel 2006 e ora con Monti), con rinnovato entusiasmo a dedicarsi alla rovina del suo paese, e di tutti i suoi sventurati abitanti, come lo vogliamo chiamare, cosa si può dire, di uno così?

1.12.12

La crisi senza fine

La Grecia non è salva
 

L’accordo per l’ennesimo salvataggio della Grecia raggiunto dall’Eurogruppo sfida apertamente le leggi dell’economia, della sociologia e della matematica. La fantasia al potere, noto slogan del 1968, ispira i fantasiosi piani finanziari elaborati dagli euroburocrati. Il debito greco, oramai arrivato al 190 per cento del Pil dovrebbe scendere al 110 per cento entro il 2023. Questo obiettivo non sarà raggiunto attraverso una cancellazione del 50 per cento dei debiti verso gli altri paesi europei, come proponevano il Fmi e l’Olanda, ma attraverso una serie di piccole misure che comprendono: l’abbassamento dell’1 per cento dei tassi sui prestiti ricevuti dagli altri Stati (dall’1,50 per cento allo 0,50 per cento), l’allungamento del debito di 15 anni, un periodo di non pagamento interessi di 10 anni.    Inoltre l’euro-area verserà alla Grecia 44 miliardi di euro in più tranche di cui 24 sono destinati esclusivamente alle banche greche, che li utilizzeranno per ripagare i debiti verso gli istituti di credito stranieri, in primis francesi e tedeschi. Per raggiungere il fantasmagorico obiettivo di un rapporto debito/Pil al 110 per cento Atene si impegna a raggiungere l’incredibile cifra di un avanzo primario del 4,5 per cento del Pil nel 2016. In pratica per ogni 100 euro di ricchezza generata dal paese lo Stato ne dovrebbe mettere da parte 4,5, si tenga conto che oggi la Grecia ha un deficit del 9 per cento del Pil. Il governo greco dovrebbe dunque recuperare 13 punti di Pil di cassa e sostenere questo sforzo per i prossimi 11 anni. Il grande merito del presidente dell’eurogruppo Junker è stato quello di presentare tali dati senza mettersi a ridere, sostenendo invece che in questo modo “il debito greco è su un percorso di sostenibilità”.

24.11.12

Su Giorgio I (e speriamo ultimo)

Straquoto - dalla prima all'ultima parola:
MA NAPOLITANO SI CREDE DE GAULLE?
 
Giorgio Napolitano ha deciso: Monti non è candidabile. Peccato che non sia vero. Monti è candidabilissimo come premier indicato da una coalizione, e anzi con l’attuale legge elettorale ogni alleanza ha l’obbligo di indicare un nome come “Capo della coalizione”, con la dichiarata volontà di portarlo a Palazzo Chigi. Di più: per un senatore a vita non vi è alcun esplicito divieto di candidarsi alla Camera dei deputati, e in caso di elezione optare per Montecitorio o Palazzo Madama. Decidere se e a che cosa candidarsi spetterà perciò solo a Monti. Giorgio Napolitano, una volta di più, si è comportato come fosse investito di poteri di cui invece nell’attuale ordinamento italiano il presidente della Repubblica non gode. Parlava da Parigi, ma non è l’aria notoriamente elettrizzante della Ville Lumière ad avergli fatto confondere le sue prerogative con quelle volute da De Gaulle per il presidente francese. Tali prerogative, infatti, “Re Giorgio” (da qui l’appellativo con cui laudatori e avversari lo designano nei fuori onda) se le sta attribuendo quasi fossero ovvie, “moral suasion” dopo “moral suasion”, nella plaudente indifferenza dei media sempre più proni o anestetizzati. A questo punto manca solo che nello sciogliere le Camere indichi anche le percentuali di voto che devono andare a ciascun partito, e potremo risparmiare i soldi e la fatica dell’election day.

17.11.12

Violenza, democrazia, Italia


IL PROBLEMA della violenza si pone oggi per le democrazie che, come ogni Stato moderno, della violenza hanno il monopolio. È lecita una violenza popolare contro un regime democratico? In linea teorica no. In democrazia, ogni cinque anni, tu vai a votare chi pensi rappresenti meglio le tue idee e i tuoi interessi. Se non ti soddisfa, alla successiva tornata voterai qualcun altro. Che bisogno c'è della violenza? Il fatto è che quasi tutte le democrazie rappresentative non sono democrazie, ma sistemi di minoranze organizzate,di oligarchie,di caste,politiche ed economiche, strettamente intrecciate fra di loro che, nella più piena legalità formale, possono sottoporre a ogni abuso, sopruso, violenza il cittadino che a esse non si è infeudato. Non sono democrazie ma la loro, non innocente, parodia. Se, come ha auspicato Grillo, i giovani poliziotti si unissero ai loro coetanei in maglietta, contro “i responsabili che stanno a guardare sorseggiando il tè” sarebbe rivoluzione. Legittima se vittoriosa, criminale se perdente. Questo è ciò che ci insegna la Storia. 
Massimo Fini, La violenza è legittima contro chi è violento, FQ, p. 18. 

Me lo stavo giusto chiedendo. Da un po'. Insistentemente. Con la sensazione che la Storia ci debba riservare altre istruttive lezioni. È lecita la violenza contro un Potere formalmente democratico, ma evidentemente di altra natura?