O Berlusconi non ha né prove, né indizi né concreti sospetti di quanto afferma e allora è un calunniatore e, data la sua posizione di premier, un irresponsabile perché delegittima le Istituzioni di cui dovrebbe essere uno dei garanti. O Berlusconi non si fida dell'intera magistratura, ritiene che tutta la Magistratura italiana sia inquinata. Ma se così fosse ogni cittadino avrebbe il diritto d rifiutare e respingere le sentenze di una magistratura siffatta quando sono a lui sfavorevoli. Se l'intera magistratura è inquinata chi garantisce me che la sentenza che mi colpisce è regolare e non manipolata? Salta lo Stato di diritto, anzi lo Stato "tout court" (la cui principale funzione, arrogando a sé e monopolizzando la violenza, è proprio quella di regolare pacificamente i rapporti fra i cittadini), perché ognuno si sentirà libero e giustamente legittimato a farsi giustizia in proprio.
[…] E dal caos e dall'anarchia chi ha tutto da perdere sono proprio le classi dirigenti, perché nel caos e nell'anarchia possono essere abbattute, mentre tutti gli altri, per dirla una volta tanto con Marx, da perdere hanno solo le proprie catene. Questa la ragione per cui mai, in nessun Paese democratico, una classe dirigente consapevole d'esser tale ha delegittimato le Istituzioni. Sa benissimo che sono le "sue" Istituzioni, poste innanzitutto a difesa della propria esistenza e della propria sopravvivenza. Ma Berlusconi, come ha dimostrato ampiamente in sedici anni, non ha nessun senso dello Stato né consapevolezza di far parte di una classe dirigente che ha dei precisi doveri verso se stessa e, attraverso se stessa, verso il Paese che è stata chiamata a guidare. Berlusconi è semplicemente un avventuriero. Après moi, le déluge. Ed è lui che “pesa come un macigno” sulla democrazia italiana.
Massimo Fini, Fq, p. 14.