Cioè adesso.
A parte la nota equazione di Anubi: dio = ignoranza, bestemmia ≠ dio → bestemmia ≡ buona cosa.
Cioè qua siamo a un punto che un mafioso, piduista, nano malefico molto più di Nikolaj Ežov a cui si deve il nomignolo in prima istanza, l’assassino dei conti pubblici, lo ha ben detto Di Pietro, lo stupratore della democrazia italiana, viene messo in croce – per una bestemmia. Proferita in una barzelletta raccontata privatamente a gente probabilmente – come lui – non proprio di grana fina. Una barzelletta.
Cioè non era sul palco di un’assise di partito o di un vertice internazionale. Perché invece quando va da ambasciatori e primi ministri a parlare di figa come nei peggiori bar di Caracas, quello niente: va bene.
Quando va in televisione a dire Rosi Bindi è più bella che intelligente: quello va benissimo.
Una bestemmia. E giù indignazioni: Osservatore Romano, Avvenire, critiche, sdegno, offesa intollerabile, deplorevole. E il Pd, dietro. Opposizione a crociata, con il sigillo vaticano. Tutti a pendere dalle tonache e dalle loro penne prezzolate che con il calamaio dell’ignoranza e della superstizione hanno combattuto e combattono ossessivamente battaglie oscurantiste: criminalizzazione dell’omosessualità (loro, proprio), crocefissi nelle classi multietniche della scuola laica repubblicana, con tutte le conseguenze del caso, insegnamento della religione cattolica, divieto di contraccezione anche in presenza di epidemie di malattie sessualmente trasmissibili.
Tutti a far da megafono al potere che più di ogni altro sabota ogni progresso in questo paese, corteggia la criminalità – suo alleato nel mantenimento di un’arretratezza che è il solo terreno di coltura per la diffusione delle oscene credenze di cui si fa schermo per celare il FINE DI LUCRO della propria attività – e poi si permette anche di sputare in faccia a chi gli ha dato scandalosi privilegi, mani pubbliche nella sanità privata, sconti ICI, un ruolo di primo piano con soldi pubblici nel film di quello che allunga la mantella al povero e il sesterzio al mendico. Con il fasullo spot dell’otto per mille che fa da trailer. (E che costa più di tutto quello che è mai stato dato in beneficienza).
E invece no.
Contro la dittatura clericale che si propone di soffocare tutto ciò che respira, noi di TEOFOG ci schieriamo con il bieco Berlusconi, la barza e la bestemmia.
Tra l’altro una buona barza.