Premessa: fare una commedia degna è molto più difficile che fare un thriller guardabile o anche moderatamente appassionante; in Italia poi buttar fuori un film che non sia forzoso, falso, scontato, malfatto, noioso, irritante e finanziato dal Ministero è già fantascienza. Oggi però che fuori è una giornata orrenda, piove e stasera non posso vedere la motogp che devo andare a un concerto lasciamo perdere, cioè è in questi momenti tragici che gli afflati più profondi e benigni dell'umanità trapelano dall'involucro animale dell'individuo e si irradiano per il mondo migliorandolo e sconfiggendo i mali della società; quindi spezzo una lancia: per Ex di Fausto Brizzi. Anche se il finanziamento del Ministero (purtroppo) a quanto pare l'ha preso; anzi sai che quasi quasi mi gira il cazzo faccio una filippica sui soldi pubblici buttati nei film; eccheccazzo; no, se mai dopo che devo cercare i dati non c'ho voglia; niente, Ex è un film che a veder la locandina ti viene un po' male – ma però se incassi e interiorizzi questo fattore che è italiano con attori italiani e regia italiana (e musica italiana porco Giuda, Biagio Antonacci), poi non è male. Cioè viviamo in un paese alle corde, in coma economico sociale culturale profondo; ma ci sarebbe sempre qualcosa anche semplice da raccontare con delle cose che fan ridere (il romanesco per esempio) dei pezzi da mettere (magari non Biagio Antonacci e se scegli De André metti De André e non le cover di Battiato) e qualche attore che non sarà Ben Stiller nè Sean Penn, ma Silvio Orlando chi ce l'ha? Soldini che ha fatto Giorni e Nuvole e Pane e Tulipani, Ganz, ce li abbiamo ancora noi. Si potrebbero fare grandi cose, si può. Anche se i prossimi dieci film italiani che vedrò saranno un disordinato mosaico di banalità, situazioni tipizzate del cinema americano di trent'anni fa, dialoghi improbabili, emotività fuori luogo e avvenimenti semplicemente inspiegabili e gratuiti. Lo so.