"E’ un dato che la linea dell’Osservatore Romano non sia stata la stessa del giornale dei vescovi, e taluni editoriali di Avvenire molto critici verso il governo abbiano destato sconcerto Oltretevere: «Non si è forse rivelato imprudente ed esagerato — si chiede Vian — paragonare il naufragio degli eritrei alla Shoah, come ha suggerito una editorialista del quotidiano cattolico? Anche nel mondo ebraico, ferma restando la doverosa solidarietà di fronte a questa tragedia, sono state sollevate riserve su questa utilizzazione di fatto irrispettosa della Shoah. E come dare torto al ministro degli Esteri italiano quando ricorda che il suo governo è quello che ha soccorso più immigrati, mentre altri – penso per esempio a quello spagnolo – proprio sugli immigrati usano di norma una mano molto più dura? Mi sembra davvero un caso clamoroso, nei media, di due pesi e di due misure. [...] Ma i rapporti tra l’Italia e la Santa Sede, ribadisce Vian, «sono buoni. Berlusconi è stato il primo a chiarire che non sarebbe andato a Viterbo per la prossima visita del Papa, quando ha capito che la sua presenza avrebbe causato strumentalizzazioni. L’incontro dell’Aquila è saltato per non alimentare le polemiche, ma era stato previsto proprio per segnare simbolicamente un impegno comune, dello Stato e della Chiesa, per le popolazioni colpite dal terremoto. Con la presenza del cardinale Bertone a rappresentare Benedetto XVI, che è anche primate d’Italia. No, nelle relazioni tra Repubblica Italiana e Santa Sede non cambia nulla».Vian: rivendico di non aver scritto sulle vicende private del Cavaliere - Corriere della Sera
31.8.09
Non c'è peggior osservatore di chi non vuole osservare
Dall'intervista del direttore dell'Osservatore Romano sul Corriere: