il giudice costituzionale mazzella - che a ottobre dovrebbe votare su una legge che potrebbe o meno portare il presidente del consiglio dei ministri in un'aula di tribunale per corruzione e che potrebbe o meno sputtanare il ministro della giustizia contribuendo a dichiarare incostituzionale la nota legge che porta il suo nome - va a cena con l'uno e con l'altro. chissà di cosa han parlato.
l'espresso lo scrive. lui, mazzella, d'accordo con il presidente del consiglio, gli scrive una lettera aperta strappalacrime dove tra l'altro dice cose tipo, rivolto al caro presidente, caro silvio, vederti in compagnia di persone a me altrettanto care e conversare tutti assieme in tranquilla amicizia non mi era sembrato un misfatto. che bei momenti.
e basta.
tutto a posto.
cioè. a posto, come il fidanzato posticcio di noemi letizia trovato a uomini e donne e sbattuto in fagottone in scena per confondere le acque.
come la macchina bruciata della montereale e il furto in casa della d'addario.
no no, va benissimo.
ok.