12.5.09

altri tempi

stamattina a un'ora incredibile per esserci della gente come chi scrive sveglia su raitre facevano la storia del giro e del ciclismo e ho acceso quando parlavano del 14 luglio 1948 - che togliatti si era preso tre pallottole di un invasato siciliano da distanza ravvicinata mentre andava a bere il gelato con nilde iotti (depistando la scorta come sempre quando si allontanava con la iotti, essendo ancora sposato). era in fin di vita. in varie città ci fu praticamente l'insurrezione. 
a genova aggredivano e disarmavano la polizia, a torino occupavano le fabbriche, posti di blocco, sciopero generale, un casino. de gasperi e andreotti tirano su il telefono. 
chiamano gino bartali, al tour.
che allora altro che kakà ibra e beckham e compagnia, coppi e bartali c'erano. 
ALLA RADIO. 
de gasperi gli dice solo gino, vinci se no succede un quarantotto (non a caso). 
il giro era andato malissimo, aveva fatto ottavo ma pensando che coppi s'era ritirato, altri erano stati squalificati, era un risultato di merda. 
al tour aveva una squadra che nessuno c'avrebbe messo due lire e più di venti minuti in classifica da bobet; a trentaquattro anni tanti dicevano che era sul viale del tramonto. 
il giorno dopo iniziavano le alpi: tredicesima tappa, Cannes-Briancon, 274 chilometri con tre gpm. bartali stacca tutti sull'izoard e vince dando 20 minuti a bobet. poi quattordicesima tappa briancon-aix les bains, 263 chilometri, tre gpm (e galibier): vince bartali, prende la maglia gialla e la tiene fino a parigi. 
i disordini intanto si calmano.
togliatti si riprende (secondo montanelli appena sveglio dopo l'operazione chiede come va bartali) e fa un discorso alla radio per placare gli animi. 
tutto rientra.
per molti sarebbe scoppiata un'altra guerra civile senza quel tour.
chissà.