24.2.13

Dichiarazioni di voto: Massimo Fini

Spazzare via chi ci ha ridotto in questo stato 

 
IO NON VOTO, perché non credo più, da tempo, alla democrazia rappresentativa. Quel che mi auguro è quello che si augura Grillo: che questa classe dirigente comprendendo in essa i suoi lacchè giornalisti e massmediatici, responsabile , da almeno 30 anni, di un disastro che prima ancora che economico è sociale ed etico, venga spazzata via, se non immediatamente nel giro di pochi mesi. Con le buone, ma anche, se necessario, con le cattive. Ciò che avverrà dopo non lo sappiamo. Ma come ha detto uno dei rappresentanti di M5S: meglio un salto nel buio che un suicidio assistito.

22.2.13

(Anche) io so


Non è che non sono d'accordo con le proposte politiche di Bersani, Di Pietro, Vendola. Sono d'accordo.

Molte volte.

Il fatto però è che io so che le proposte di Bersani, Di Pietro, Vendola non si tradurranno mai in realtà. Perché negli ultimi trent'anni non è successo.

17.2.13

Una (bella) storia italiana

BANCHE CONTRO EX-DS: 200 MILIONI DI BUCO CHE PAGHERÀ LO STATO

I CREDITORI DEL PARTITO (CHE ANCORA ESISTE) VOGLIONO INDIETRO GLI IMMOBILI REGALATI DA FASSINO E SPOSETTI ALLE FONDAZIONI LOCALI. OPPURE PAGHERÀ PANTALONE

di Stefano Feltri - FQ p. 6

Il Pd, o meglio, la sua componente ex Ds, è responsabile di un buco di quasi 200 milioni di euro nei bilanci delle principali banche italiane. “E che problema c'è? Pagherà lo Stato”, dice al Fatto l'eterno tesoriere Ds, Ugo Sposetti, appena ricandidato dal Pd. Il Monte Paschi non c'entra, la questione riguarda quasi tutte le altre grandi banche italiane. Che, dopo anni di trattative e benevola tolleranza, sono passate all'attacco, stimolate dalla crisi: vogliono indietro i soldi. E chiedono di annullare le donazioni con cui i Ds hanno sottratto ai creditori il loro immenso patrimonio immobiliare, superiore al mezzo miliardo di euro, quando sono confluiti nel Pd. Se non riescono a rifarsi su quei beni, scatterà la garanzia dello Stato che copre quasi tutto il debito. Grazie a un apposito provvedimento del governo D'Alema. Nella lunga saga del debito post-comunista si è aggiunta una ulteriore variabile che Sposetti non controlla: un avvocato di Barletta, Antonio Corvasce, che da anni conduce nei tribunali una battaglia per presentarsi alle elezioni con lo storico simbolo dei Ds, la Quercia, di cui rivendica la titolarità.     
 

11.2.13

Well said, Anna Grigorevna

L'opinione di F.M. riguardo all'intelligenza non comune e a tutte le alte qualità morali di Anna Korvin era perfettamente esatta, ma era anche giusto il suo timore che il loro matrimonio non potesse essere felice. Anna Vasilevna non aveva un carattere docile; e ogni moglie deve avere un carattere docile; tanto più se l'uomo è malato e irascibile, com'era spesso F.M. 
Anna G. Dostoevskaya, Dostoevskiy mio marito, Bompiani, Mi 2006, p. 43.

3.2.13

Matrimonio tra persone dello stesso sesso, interpretazione tra persone della stessa religione (?)

Francia, passa l'articolo chiave sulle nozze gay

«Siamo vicino al baratro». [...] «L'Europa ha dimenticato le proprie radici cristiane, le radici della propria cultura e della propria civiltà. Volendo sistematicamente eliminare la religione dal proprio orizzonte crede di conquistare delle libertà nuove. Molti Paesi europei hanno varato leggi sbagliate su vita, famiglia, libertà, non crescono in civiltà più umana e solidale, semmai più individualista e più regressiva». (Angelo Bagnasco).

Our journey is not complete until our gay brothers and sisters are treated like anyone else under the law — for if we are truly created equal, then surely the love we commit to one another must be equal as well. (Barack Obama)
Voi quale Dio scegliereste?

6.1.13

And rightly so

Quindi, per far cessare la diceria, Nerone si inventò dei colpevoli e colpì con pene di estrema crudeltà coloro che, odiati per il loro comportamento contro la morale, il popolo chiamava Cristiani. Colui al quale si doveva questo nome, Cristo, nato sotto l'impero di Tiberio, attraverso il procuratore Ponzio Pilato era stato messo a morte; e quella pericolosa superstizione, repressa sul momento, tornava di nuovo a manifestarsi, non solo in Giudea, luogo d'origine di quella sciagura, ma anche a Roma, dove confluisce e si celebra tutto ciò che d'atroce e vergognoso giunge da ogni parte del mondo. Quindi dapprima vennero arrestati coloro che confessavano, in seguito, grazie alle testimonianze dei primi, fu dichiarato colpevole un gran numero di persone non tanto per il crimine di incendio, quanto per odio nei confronti del genere umano.
Tacito, Annali, XV, 44 (Trovato ieri leggendo Augias). 

Difficile ribattere quando si leggono cose tipo



 Così, spunti.

2.1.13

Quando Schifani e gli altri la deridevano con i pannoloni

di Furio Colombo (FQ, p. 18)

Ogni volta che passavo di fronte al suo banco – le poche volte che si poteva lasciare l’Aula – lei, seduta davanti, alzava la mano e io la tenevo per un istante. Lei diceva il mio nome, io il suo, come quando si fa il ‘cinque’ americano. Quelli erano i tempi in cui entrambi eravamo al Senato, lei senatore a vita, io appena eletto, e avevamo la maggioranza di uno. A volte, senza il voto dei senatori a vita, saremmo andati sotto e il governo Prodi sarebbe caduto molto prima. Lei, Rita Levi Montalcini, perseguitata razziale, Premio Nobel per la Medicina, celebre e apprezzata nel mondo, era sempre presente, giorno e notte. A quel tempo l’opposizione berlusconiana guidata dal frenetico capo gruppo Schifani (stessa persona, ma niente a che fare con il cerimonioso presidente del Senato appena disciolto) era violenta e rabbiosa. Di giorno impediva il lavoro con urla e insulti, e in tal modo forzava la prosecuzione notturna. Speravano nel crollo e nell’assenza di persone che sembravano fragili. Ma dello sguardo fermo e attento di Rita Levi Montalcini non si sono liberati mai, neppure alle due di notte. E forse proprio la sua compostezza, tranquilla e un po’ ironica, scatenava, tra i nostri illustri oppositori di Forza Italia, di An, della Lega un incontrollato furore.     

29.12.12

Cuius regio, eius religio


I TEMI ETICI restano alla libera coscienza degli eletti, dice Monti, ma il governo tecnico ha fatto ricorso contro una sentenza europea che consentiva la diagnosi preimpianto sugli embrioni nonostante la famigerata legge 40 sulla fecondazione assistita. Anche sull’8 per mille Monti si è rifiutato sia di attivare la commissione italo-vaticana per rivederne il gettito ben superiore alla vecchia “congrua” (come prevede il Concordato), sia di fare pubblicità sulla destinazione della quota dello Stato, e pure sull’Imu è riuscito a strappare a Bruxelles una sorta di condono: gli immobili commerciali di enti religiosi dovranno pagare dal 2013, ma l’evasione pregressa è perdonata. Basta? No, perché c’è anche la dote in contanti: 223 milioni per le scuole private (cioè cattoliche), 12,5 milioni per l’ospedale Bambin Gesù di Roma (caro a Bertone) e 5 per il Gaslini di Genova (caro a Bagnasco). Non misteri della fede. 
Tutti gli interessi vaticani nelle “nozze” con il Prof, Marco Paolombi, FQ, p. 2 

“L’UE consideri la separazione delle attività bancarie”

4 ottobre 2012
Oggi gli eurodeputati S&D hanno esortato la Commissione europea a “studiare seriamente” la separazione delle attività bancarie come parte della discussione generale sull’unione bancaria. La richiesta è arrivata dopo le raccomandazioni fatte da un gruppo di esperti indipendenti guidata dal governatore della Banca centrale finlandese, Erkki Liikanen, sulle riforme del settore bancario.

28.12.12

Il Grande Centro

o Nel ventre della Balena (bianca)


Il Senatore a vita Mario Monti "sale" in politica (ricalcando, seppure per contrasto, suoi illustri predecessori, per esempio nel verbo di moto per qualificare la sua scelta - perché non "dedicarsi", "applicarsi", o "donarsi" alla politica, chissà), l'Osservatore Romano brandisce il Gran Turibolo, e nel volgere di una notte l'Italia ringiovanisce di cosa, trenta-quarant'anni.

Sono tornati i ruggenti anni Ottanta. O settanta. Che importa, tutto è sobrio, curiale, ed ora anche democratico!

La banca propone e Bertone dispone.

Pio illuso chi avrebbe voluto equità, modernità, rigore e giustizia sociale dopo il medioevo berlusconiano. All'orizzonte quello che passa il convento: tasse per tutti e favori ai vescovi, tagli lineari e fondi a scuole e sanità di Santa Romana Chiesa, oscurantismo sui diritti e ristagno sociale.

Finalmente si potrà riparlare di legge sull'aborto. Fine vita. E magari di quella barbara legge 40. E il divorzio? Sembra civile il divorzio?

23.12.12

Babbo Nataletano


Reclusi d'Italia, galeotti dello stivale tutti stretti a coorte, volenti o nolenti data la situazione, non siate dolenti: Babbo Nataletano penserà anche a voi.

O no?

22.12.12

Sulla Costituzione idee confuse al Quirinale




di Bruno Tinti (FQ)
Questo presidente della Repubblica ha idee davvero confuse sui più elementari principi di diritto costituzionale. In particolare, sul sempre più scomodo insegnamento di Montesquieu, la separazione dei poteri. D’altra parte, per uno che ha resuscitato lo Statuto Albertino ed è convinto di essere “sacro e inviolabile” (sarebbe questo il motivo per il quale il codice di procedura non si applica alla distruzione delle sue telefonate), sostituirsi alla magistratura e al Parlamento è una bazzecola.    


Vostra Grazia

o "Babbo Bastardo"


E ieri, degno coronamento, la grazia al “giornalista” simbolo della stampa-manganello. Giornalista fra virgolette, perché da ieri è entrato ufficialmente nella Casta dei più uguali degli altri: ha diffamato un giudice, accusandolo di aver costretto una bambina ad abortire (fatto mai accaduto, totalmente inventato e mai rettificato); se la cava con 15 mila euro di multa e può tornare a diffamare chi gli pare con il viatico del Quirinale. Il tutto mentre il povero Pannella rischia la pelle per denunciare l’obbrobrio di tanti poveri cristi che marciscono in galere da terzo mondo per reatucoli da quattro soldi, tipo il possesso di un po’ di fumo o l’essere immigrati nel paese sbagliato, grazie alle leggi infami e ai “pacchetti sicurezza” dei governi di sinistra e soprattutto di destra. Leggi puntualmente firmate da Napolitano e dimenticate, fischiettando, da chi le ha votate. 
Marco Travaglio, Il giorno dei Maya(li), FQ, p.1 

E che dire di più? Ah: