Pubblicato da Il Fatto ancora qualche giorno fa.
23.5.10
Non è un paese per bici
Il numero di “auto blu”, in rapporto alle dimensioni del paese, forse, è un sintomo abbastanza sicuro del grado di sviluppo e di spregio del pudore e del ridicolo di una casta politico-amministrativo-burocratico-imprenditorial-speculativa che, coi suoi intrecci tra poteri costituzionali, familismi amorali, edilizia selvaggia, le intersezioni con uno showbiz patrio anacronistico e pacchiano, le mani sul calcio, l’ossequio formale per la religione, non so come dire per non ripetere, mi viene in mente direttamente l’immagine di un anziano despota centrasiatico, folle cenciose, sabbie e luride tende, torvi figuri in caftano e mitraglia, deserti e città-mostro, nei secoli.
22.5.10
No natural blonde
Caro direttore, credo che occorra maggiore rispetto. Per le notizie, per il pubblico, per la verità. Quello che nutro per la storia del Tg1, per la mia azienda, mi porta a questa decisione. Il rispetto per i telespettatori, nostri unici referenti. Dovremmo ricordarlo sempre. Anche tu ne avresti il dovere.
Maria Luisa BUsi, FQ, 22.05.2010, p. 8.
Il “direttore” ovviamente è Gustavo Prendendolo II Minzolini.
17.5.10
Il ragazzo del lago
Dico subito: questo libro, è scritto da cani. Prosa facile e melensa, personaggi bidimensionali. Senza offesa. Se vi innervosite per aggettivazione monacale e toni affettati, non dico non leggetelo, però uomini avvisati; ma si supera, che io queste cose mi fan soffrire, eppure.
Eppure da questo disastro stilistico emerge ancora più potente il perché di questo libro. Di questa specie di allucinante thriller storico. Per quello. Perché la vita di Aimone Canape da Dongo, classe 1922, è un susseguirsi impressionante di storie, sfighe, casi, incontri e Storia.
Che alla fine dici, ma guarda te; casso, dici – almeno io – col sorriso fesso. La vita.
16.5.10
Aumentate gli stipendi ai parlamentari ma dateci una classe dirigente degna di questo nome.
Si è preferito alimentare la speranza che si intravedeva “una luce in fondo al tunnel”, non ci si era accorti che quelle erano le luci di un treno che ci stava arrivando addosso. Ma ora si farà troppo in fretta, i tagli saranno duri e ripetuti e senza confronto con le parti sociali. E più la crisi internazionale si aggrava, più sarà necessario tagliare. Aumentate gli stipendi ai parlamentari del 10% ma dateci, per carità, una classe dirigente degna di questo nome.
FQ – Superbonus, Sessanta miliardi e 3 anni di sacrifici.
10.5.10
6.5.10
Qhạbbẳlảhh
Non so nella qhạbbẳlảhh cosa ci sia per l’eccesso di otto, ma all’ottantottimilaottocentoottantottesimo chilometro mi sembra giusto anche non saperlo ma fermarsi un attimo e pensare.
Fatto.
S’enchiles.
4.5.10
3.5.10
New dark ages
Non è una nuova tangentopoli, non è una nuova tangentopoli, non è una nuova tangentopoli; Sciaboletta ex sindaco democristiano uscito pulito negli anni d’oro. Niente di nuovo. Il vecchio per forze fisiche ineluttabili e eterne anche se tutto è felpato, il volgo è educato, gli eventi pacati, torna su.
2.5.10
Le gioie della tradizione
Il numero degli emigranti che sono partiti dal Sud al Nord nel 2008 (295 mila) è quasi uguale a quello dei meridionali che emigravano all’inizio degli anni Sessanta: 300 mila.
Molto, divertente
La classifica di Time di quest’anno è interessante perché segna, con la menzione di Napolitano tra le 100 persone meno importanti del mondo, il passaggio dell’immagine dell’Italia, nel consorzio delle nazioni, da una posizione di assoluta marginalità, segnata semplicemente dall’assenza (dalle pagine internazionali, dai giornali che contano, dalla faccia della terra in qualche modo, tipo il Bhutan, il Laos, il Belize) al suo nuovo ruolo internazionale: oggetto di scherno; oggetto cioè di quel tipo di derisione aperta tra il divertito e lo sprezzante, riservata a paesi-fantoccio talmente allo sbando che son divertenti, tipo la Bielorussia, il Turkmenistan, la Corea del Nord – anche dittature sanguinarie, ma che però magari i presidenti son talmente macchiette improbabili, i popoli talmente iperbolicamente umiliati, che l’unica cosa che puoi dire per non metterti a piangere è proprio pretty funny.
Sintesi estrema davvero
La globalizzazione è, in estrema sintesi, una spietata competizione fra Stati che passa per il massacro delle popolazioni del Primo e del Terzo mondo. Per restare a galla saremo costretti tutti a lavorare di più, a velocità sempre maggiore, accumulando così altro stress, disagio, angoscia, depressione, nevrosi, anomia. Infine, di passata, “una società” come scrive Nietzsche “che proclama l’uguaglianza avendo bisogno di schiavi salariati ha perso la testa”. E noi l'abbiamo persa. Tant’è che oggi celebriamo allegramente la festa della nostra schiavitù.
Massimo Fini, FQ – 01.05.10.
1.5.10
Se di mattina, un primo maggio, un bloggatore (da casa nasce casa)
Sicuramente il ministro Scajola è innocente, figurati se ha comprato un baitone in piena Roma storica, vista sul Colosseo, mezzo in nero con le tangenti di un architetto ben inserito, ma dove siamo. Però adesso che tutto sarà chiarito fra breve e sarà presto tutto a posto, un sabato mattina di cielo padano plumbeo che pensare al sole romano sembra di dire Alessandria d’Egitto, un miraggio di Palmira, che voglia di andare a Anzio a mangiare due pizze bere una birra fredda, col mare, – ma come fai, gli affitti, la benzina, il lavoro dei caloriferi; magari avere una casina non dico vista Loggia, ma non so in collina, sul lago, sul fiume, nella bassa: niente. La Kappa e io ci siam trovati bene, con due genealogie così; un sabato mattina, mi vien da pensare.
Che un Ministro o un Deputato, a parte che forse già i suoi non facevano operaio e casalinga, ma comunque prendono trentamila euro al mese, non del tutto slegati diciamo da quel Totale trattenute in fondo alla tua busta paga, che non è che stiam ritritando leghismo, intendiamoci, son belle le tasse: aveva ragione Padoa-Schioppa, non ho mai capito che polverone avevan fatto su al tempo, forse qualcuno con tre televisioni c’aveva messo del suo. Comunque pensare che un Ministro o un Senatore non solo forse era già ricco e di sicuro è molto ricco anche perché mentre io un panino lo pago cinque euro lui o non lo paga, o va al Senato e gli costa tipo un euro, una caramella, e non è che vale un euro, il tramezzino al roastbeef di alpaca con crema di aceto balsamico e scorzette di bergamotto, per niente – ma questa differenza è un fenomeno che diciamo presenta alcuni punti di contatto col tuo Totale trattenute della busta paga, lì è un aspetto che Padoa-Schioppa non aveva forse sfiorato ma ci sarebbe da pensarci, una volta, e insomma a parte tutto, mi vien da pensare questo sabato grigio e padano, il Ministro e il Senatore che comprano case, investono in terreni, accumulano sostanze sulle cui vertiginose sommità si ergeranno poi i loro eredi e gli eredi dei loro eredi, e là essi porranno le fondamenta di sontuose esistenze e brillanti carriere (politiche e non), in un rincorrersi vertiginoso di tramezzini e case, palme e terrazze, porcellane, cristalli, auto, cellulari, stoffe, vini, spezie, legnami, gemme e schiavi destinato a non esaurirsi forse mai; non lo so, se ha senso.