1.5.10

Se di mattina, un primo maggio, un bloggatore (da casa nasce casa)

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Sicuramente il ministro Scajola è innocente, figurati se ha comprato un baitone in piena Roma storica, vista sul Colosseo, mezzo in nero con le tangenti di un architetto ben inserito, ma dove siamo. Però adesso che tutto sarà chiarito fra breve e sarà presto tutto a posto, un sabato mattina di cielo padano plumbeo che pensare al sole romano sembra di dire Alessandria d’Egitto, un miraggio di Palmira, che voglia di andare a Anzio a mangiare due pizze bere una birra fredda, col mare, – ma come fai, gli affitti, la benzina, il lavoro dei caloriferi; magari avere una casina non dico vista Loggia, ma non so in collina, sul lago, sul fiume, nella bassa: niente. La Kappa e io ci siam trovati bene, con due genealogie così; un sabato mattina, mi vien da pensare.

Che un Ministro o un Deputato, a parte che forse già i suoi non facevano operaio e casalinga, ma comunque prendono trentamila euro al mese, non del tutto slegati diciamo da quel Totale trattenute in fondo alla tua busta paga, che non è che stiam ritritando leghismo, intendiamoci, son belle le tasse: aveva ragione Padoa-Schioppa, non ho mai capito che polverone avevan fatto su al tempo, forse qualcuno con tre televisioni c’aveva messo del suo. Comunque pensare che un Ministro o un Senatore non solo forse era già ricco e di sicuro è molto ricco anche perché mentre io un panino lo pago cinque euro lui o non lo paga, o va al Senato e gli costa tipo un euro, una caramella, e non è che vale un euro, il tramezzino al roastbeef di alpaca con crema di aceto balsamico e scorzette di bergamotto, per niente – ma questa differenza è un fenomeno che diciamo presenta alcuni punti di contatto col tuo Totale trattenute della busta paga, lì è un aspetto che Padoa-Schioppa non aveva forse sfiorato ma ci sarebbe da pensarci, una volta, e insomma a parte tutto, mi vien da pensare questo sabato grigio e padano, il Ministro e il Senatore che comprano case, investono in terreni, accumulano sostanze sulle cui vertiginose sommità si ergeranno poi i loro eredi e gli eredi dei loro eredi, e là essi porranno le fondamenta di sontuose esistenze e brillanti carriere (politiche e non), in un rincorrersi vertiginoso di tramezzini e case, palme e terrazze, porcellane, cristalli, auto, cellulari, stoffe, vini, spezie, legnami, gemme e schiavi destinato a non esaurirsi forse mai; non lo so, se ha senso.